REGGIO EMILIA – Settecento canarini in mostra nei capannoni della Società Ornitologica Reggiana di via Fratelli Manfredi. Premiazioni e scambi di questi graziosi volatili di due razze spagnole e una portoghese. Ma l’attenzione degli organizzatori era rivolta soprattutto all’appuntamento che si ripete ogni anno in autunno: la rassegna Ornitologica Internazionale, che richiama oltre 10mila allevatori da tutto il mondo.
“Se non riusciamo a farla a Reggio Emilia, la faremo da un’altra parte”, ha commentato a riguardo Enrico Banfi, presidente della Società Ornitologica Reggiana. Attorno alla mostra ruota tutta un’economia, un indotto rappresentato da due imprenditori: uno di un’azienda che produce gabbiette per il trasporto a San Martino in Rio, l’altro di una ditta di Correggio che produce mangimi per uccelli acquisita da una multinazionale belga.
“Parliamo di 20-30mila visitatori l’anno, un indotto che riguarda alberghi e ristoranti. Un modello di fiera riconosciuto in tutto il mondo”, le parole di Alberto Lucenti della Sta Soluzioni. “La più grande fiera mondiale del settore – gli ha fatto eco Massimo Pianti dell’azienda Mp Versele-Laga – Vederla buttar via sarebbe un peccato”.
La nuova proprietà del quartiere fieristico si è detta disponibile a concordare l’utilizzo dei capannoni almeno per tutto il 2020. Come è stata giudicata questa apertura? “Positiva – ha detto Banfi – Serve un anno per organizzare l’iniziativa”.
Gian Piero Dal Monte
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