ALBINEA (Reggio Emilia) – Le prime verifiche svolte dal personale del Servizio Prevenzione e Sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Ausl assieme ai carabinieri di Albinea, non avrebbero evidenziato inadempienze gravi nel cantiere e il sostanziale rispetto delle norme di sicurezza. Forse un malore, è una delle ipotesi come causa della morte del 56enne Roberto Alessandri. Un muratore esperto dipendente della ditta costruzioni Edil 78 di Salvaterra. Stava lavorando sul tetto della villa in via Ariosto 23 nella vasta tenuta “La Malandrina” a Borzano.
Per una tragica fatalità l’uomo, dopo aver accusato il malore, sarebbe precipitato da 10 metri infilando forse l’unica porzione del parapetto lasciata aperta per permettere il carico e lo scarico del materiale utile ai lavori. Desta una certa impressione l’immagine realizzata pochi istanti dopo la tragedia, dove si nota la carriola usata per i lavori sul tetto e rimasta a penzoloni proprio in quel punto. Nessun testimone della caduta, erano in due impegnati nella ristrutturazione: il titolare dell’azienda e lo stesso Alessandri. Non è stato necessario sequestrare il cantiere, i tecnici dovranno piuttosto accertare se il muratore avesse l’idoneità per lavorare in alta quota. Un aspetto importante per chiarire l’intera vicenda mentre si attendono le decisioni della Procura.
Certo si tratta di una persona esperta e con lunga esperienza, da circa una decina di anni era iscritto alla Cgil. Lo stesso segretario della Fillea del settore edilizia, Sabatino Aliberti invoca maggiori controlli ma soprattutto maggiore attenzione alla prevenzione: “Troppi morti sui luoghi di lavoro, stiamo pensando assieme alle altre sigle sindacali di organizzare un presidio la prossima settimana per sensibilizzare e avere una risposta forte su questo tema”.
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