REGGIO EMILIA – “Aveva un’abnegazione per la Croce Rossa che era fortissima, le cose che faceva le faceva col cuore, fino in fondo, non si è mai tirato indietro. Di questo dobbiamo esserne grati”.
Se nel corso degli ultimi anni il comitato scandianese della Croce Rossa è cresciuto lo deve anche a Silvano Ferri. Tra i risultati del suo instancabile attivismo c’è quella sede inaugurata due anni fa non lontano dal luogo dell’incidente di cui è rimasto vittima.
“Oltre ad aver curato tutti i giorni, mattino, pomeriggio e sera, lo sviluppo della sede, ha portato lì i fondi per cercare di completare l’opera, questo bellissimo complesso che è un orgoglio che ci porteremo nel cuore tutta la vita”.
Per Doriano Bedeschi, presidente della Croce Rossa di Scandiano dal 2010 al 2016, Silvano Ferri era quasi un fratello. Tanti gli anni passati insieme nell’associazione, a organizzare, tra le altre cose, feste come quella di fine estate allestite prima a Villalunga di Casalgrande e successivamente a Scandiano. Nella gestione di eventi Silvano aveva un ruolo importante anche come volontario del Circolo dei Colli di San Ruffino. “Era nella sua indole dare il massimo”.
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