MODENA – Angiolino Palmieri a San Prospero lo conoscevano tutti. L’azienda agricola di famiglia è un’istituzione. Coltivano campi e producono Parmigiano Reggiano da generazioni. Valori, tradizione e duro lavoro. In pensione da poco Angiolino Palmieri si dedicava sempre più al volo , al momento dell’incidente stava riportando l’aereo a casa da Gaggio dove lo custodiva temporaneamente a causa di lavori in corso nel suo hangar. In tanti si sono stretti alla famiglia.
E’ stata la nebbia, scesa fitta e all’improvviso, la causa più probabile dell’incidente in cui ha perso la vita Angiolino Palmieri, il pilota 70enne che ieri mattina in località La Rocca di Albareto si è schiantato contro una casa disabitata mentre volava a bordo del suo ultraleggero. Una fatalità che ha colto alla sprovvista Angiolino, decollato dal Club Delta Sport di Gaggio in Piano quando il cielo era ancora terso e la visibilità ottima.
Palmieri era a bordo del suo Tecnam P92 Echo, un piccolo areoplano attrezzato delle funzionalità base, utilizzato per il volo a vista. Un mezzo con cui si può viaggiare senza il bisogno di avere dei permessi particolari, a patto di mantenere la quota di volo sotto i mille piedi, ovvero circa 300 metri, e con l’obbligo di rimanere al di fuori dai CTR, le zone controllate degli aeroporti.
Angiolino era un pilota attento, e conosceva bene il volo in ultraleggero. Si era formato in una scuola di aviazione di Reggio Emilia, e da tempo frequentava il club di Gaggio. Una passione e un’esperienza che però non hanno potuto nulla contro la mancanza di visibilità improvvisa e la sfortuna.
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