CASTELLARANO (Reggio Emilia) – La dinamica della tragedia di Castellarano appare al momento tristemente lineare e chiara. Abdul Songne, il 13enne il cui corpo è stato recuperato senza vita, si è tuffato in uno specchio d’acqua del Secchia e non è più riemerso. Niente, né del contesto né delle condizioni della salma, farebbe pensare ad una causa di morte diversa dall’annegamento, ma l’Ausl per fini diagnostici ha comunque disposto autopsia. La procura ha però dato il nulla osta per la consegna del corpo dell’adolescente alla famiglia.
Ci sono anche alcuni video che i ragazzini – Abdul era assieme a tre amici – avevano girato prima del dramma. Immagini di loro sorridenti che si tuffano. Immagini in cui si vedrebbe anche quell’ultimo tuffo del 13enne, come riporta il Carlino. Di quei video gli amici del ragazzo hanno riferito ai carabinieri già sabato sul posto e i militari, coordinati dalla procura, hanno potuto vedere cos’è successo in superficie. Il fiume è insidioso, tra melma e mulinelli, e Abdul non sapeva nuotare bene. E’ stato recuperato a quattro metri di profondità dopo quasi tre ore di ricerche, vicinissimo al punto in cui si era tuffato.
In tanti attendono di dire addio al 13enne. Nonostante il ragazzino fosse arrivato dal Burkina Faso in Italia, a Fiorano Modenese, quattro anni fa, aveva saputo inserirsi molto bene nella comunità scolastica.
Sabato pomeriggio si era messo d’accordo con gli amici per andare sulle rive del Secchia in bicicletta. Cartelli che impongono il divieto di balneazione scritti in 4 lingue diverse sorgono lungo tutta l’asta del fiume.
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