REGGIO EMILIA – E’ morto l’artista reggiano Nino Squarza. Il suo nome compare più volte nella mostra che inaugura a Palazzo dei Musei mercoledì 29 novembre, alle ore 18, “Giulio Bizzarri. Arte divertissement pubblicità”, perché in qualche modo Squarza ha iniziato il giovane Bizzarri al mestiere di grafico e con lui ha lavorato anche ad alcune esperienza in campo artistico. Ma non è una coincidenza; il nome di Squarza è legato a quasi tutti gli artisti e intellettuali che hanno operato a Reggio Emilia a partire dagli anni Sessanta, perché Nino Squarza è stato uno dei più attivi animatori culturali della nostra città.
Nato nel 1934, ha frequentato l’istituto Venturi di Modena dove studia con Luigi Spazzapan che imprime a lui e ad altri giovani reggiani e modenesi della sua generazione una forte spinta alla sperimentazione e al guardarsi intorno, per andare oltre. Nel 1959 Squarza è tra gli animatori della “contromostra” organizzata in reazione al Premio Città del Tricolore, con i compagni di strada Angela Bergomi, Mario Pini, Gianni Ruspaggiari, Nello Parisi e Marco Gerra. La mostra attirerà l’attenzione verso questo gruppo di giovani artisti che volevano uscire dalle maglie del realismo che il Premio ancora indicava come linea ufficiale, tutt’al più appena contaminato da qualche accesso all’ultimo naturalismo arcangeliano.
I sodalizi e le amicizie con Nanni Scolari, Corrado Costa e Adriano Spatola lo avvicinano all’esperienza del Gruppo 63, di cui diviene membro e col quale inizia a collaborare realizzando anche alcune grafiche per la rivista Malebolge. Dalle prime esperienze legate all’informale, Squarza attraversa il ritorno alle poetiche dell’oggetto e all’arte programmata, associandosi per qualche tempo anche all’amico Gianni Ruspaggiari nel Gruppo SR. Collabora anche all’esperienza della libreria Rinascita, per la quale cura lo spazio espositivo. La sua attività nel campo della grafica e del design è accompagnata da un ritorno alla figurazione in ambito artistico e da una un rinnovato interesse per il disegno e la pittura, in linea con le tendenze artistiche. Rimarrà poi fedele alla pittura fino alla fine.
Innumerevoli le esposizioni cui partecipa e le iniziative di cui è stato organizzatore e di cui ha curato l’allestimento.