CIANO D’ENZA (Canossa, Reggio Emilia) – La tragedia del rally dell’Appennino. E’ stato il momento per l’ultimo saluto oggi a Davide Rabotti, rimasto vittima a soli vent’anni, della disgrazia avvenuta sabato scorso. Una folla commossa si è riunita a Ciano d’Enza dove si sono svolti nel pomeriggio i funerali del ragazzo. E sono giorni di lutto anche a Pavullo, nel modenese, dove questa sera alle 20.30 si svolgerà un rosario in ricordo di Cristian Poggioli, l’altra vittima della tragedia. Domani alle 10 i funerali, nella piccola chiesa sull’altura della frazione di Gaiato.
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Il silenzio di un paese che si ferma in segno di rispetto e riflessione. Sotto un cielo grigio di pioggia, in un sagrato colmo di gente, è stato accolto il feretro di Davide Rabotti. A Ciano d’Enza, dove aveva passato l’infanzia e dove appena ne aveva l’occasione era solito passare il proprio tempo libero.
“Un’esistenza che è stata in grado di alzare l’asticella dei valori di ognuno di noi”, così il parroco don Bogdan che nell’officiare la funzione funebre ha lasciato ampio spazio ai ricordi dei coetanei di Davide. Parole spesso interrotte dal pianto. Messaggi con cui è stato espresso affetto nei confronti della mamma Simonetta e del papà Alfredo, in servizio in questura e in prefettura, da cui la presenza di colleghi in divisa. Il ragazzo, che tra meno di venti giorni avrebbe compiuto 21 anni lascia anche la sorella Ludovica, di due anni più piccola.
Pomeriggi di allenamento e di calcio giocato nelle parole dei compagni di squadra. La sua maglia, e le sciarpe dell’Unione Sportiva Santos 1948, nella quale militava dall’età di 6 anni, hanno adornato la bara, ricoperta da rose bianche.
Nelle parole della fidanzata il loro progetto di vita insieme svanito in un batter d’ali.
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