BIBBIANO (Reggio Emilia) – Con la sua inseparabile fisarmonica suonerà da lassù. Paolo Gandolfi è morto ieri sera, all’età di 90 anni. Nato a Vezzano sul Crostolo nel 1934 da una famiglia di contadini Gandolfi è diventato uno dei più grandi fisarmonicisti al mondo. Scoprì a undici anni la sua vocazione per la musica ascoltando i Violini di Santa Vittoria. Imparò a suonare la fisarmonica dal maestro che impartiva lezioni al figlio del barbiere di Bibbiano. A soli 21 anni, nel 1955, Gandolfi vinse il trofeo mondiale di fisarmonica a Essen in Germania. Si esibì poi al King Cross Theatre di Londra
Nel 1957 Gandolfi emigrò a Parigi e li la sua carriera prese il volo. Lo chiamano a suonare ovunque, da San Paolo in Brasile alla Carnegie Hall di New York e a Washington davanti alla famiglia Kennedy. In questa puntata di Decoder, 10 anni fa, raccontava così quell’esperienza. “Fu incredibile, il teatro era pieno”.
Nel 1964 decise però di rientrare in Italia per insegnare fisarmonica ai giovani studenti dell’Istituto Musicale Achille Peri di Reggio. L’insegnamento infatti è sempre stata la sua missione. “La ricchezza della formazione dei giovani per me è intoccabile”, disse.
Gandolfi diede vita all’Istituto Musicale Claudio Merulo di Castelnovo Monti, di cui fu direttore per oltre trent’anni. Nel 1986 entrò anche a far parte dell’Orchestra Arturo Toscanini di Parma per un recital di Luciano Pavarotti. Su Paolo Gandolfi il regista Nicola Nannavecchia ha realizzato il documentario “L’accordeoniste. Nell’armonia del tempo” intrecciando le esperienze del musicista reggiano con quelle di Richard Galliano, il numero uno della fisarmonica nel mondo.
I funerali di Paolo Gandolfi si terranno domani, giovedì 3 luglio, dalle 10.30 nella Casa Funeraria della Croce Verde di Reggio. La salma sarà poi tumulata nel cimitero di Bibbiano.
Così lo ricorda il sindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari: “Per descrivere Paolo Gandolfi credo non ci sia un termine più inequivocabile e aderente alla sua figura di “Maestro”. Maestro non solo in senso musicale ma di vita: un maestro autentico è qualcuno che insegna quello che non sa e lo cerca insieme agli altri. Il suo slancio a conoscere, coinvolgere e valorizzare i giovani, la loro sensibilità musicale ma anche di esseri umani, credo sia stato il segno che ha contraddistinto da subito il suo lavoro. Si era speso fortemente per la fondazione dell’Istituto Merulo che oggi è parte del Conservatorio Peri – Merulo. Senza di lui non avremmo mai raggiunto questo traguardo, senza il suo esempio non avremmo potuto credere in qualcosa che sembrava impossibile, portare a Castelnovo un Conservatorio, dare un’opportunità ai giovani dell’Appennino e non solo di altissima formazione. Fino agli ultimi anni della sua vita ha continuato a impegnarsi per creare la possibilità di realizzare progetti come concorsi, concerti, rassegne, festival che avevano al centro la musica, i giovani ma anche la sua capacità profonda di mettersi in ascolto di ciò che ci sta intorno. Una delle sue composizioni per fisarmonica più conosciute è legata alle emozioni che provò nel trovarsi nella foresta amazzonica, una musica che rifletteva e trasmetteva i suoni e le sensazioni che aveva provato. Ha avuto modo di collaborare con grandi Direttori come Armando Gentilucci, è stato un campione del mondo di fisarmonica vincendo il concorso di Essen nel 1955, era amico di musicisti di fama mondiale come Richard Galliano, che portò anche a suonare a Castelnovo Monti al Teatro Bismantova in una serata memorabile. Ha speso la sua vita a percorrere le strade della montagna per invitare i giovani a conoscere la bellezza della musica e del suonare insieme”.
Reggio Emilia morto Bibbiano Paolo Gandolfi Castelnovo Monti funerali Vezzano Peri fisarmonica fisarmonicista Merulo