REGGIO EMILIA – Il mondo della cultura e della letteratura piange la scomparsa di Gianni Celati, scrittore, narratore e critico. Aveva 83 anni, tra una settimana ne avrebbe compiuti 84. E’ morto a Brighton, nel sud dell’Inghilterra, dove si era trasferito all’inizio degli anni ’90. La notizia della scomparsa è stata data dallo scrittore reggiano Daniele Benati, amico, assieme al fratello pittore Davide, di Celati.
“Grazie all’amicizia che avevano con lui, avevano deciso di donare il suo archivio “Italiano”. A parlare è Giordano Gasparini, ex direttore della Biblioteca Panizzi, che dal 2012 conserva il fondo Celati, contenente 2300 volumi ma soprattutto un’ottantina di quaderni pieni di appunti.
Celati aveva trascorso l’infanzia e l’adolescenza in provincia di Ferrara. Si era laureato a Bologna con una tesi su James Joyce. E sempre a Bologna era stato docente di letteratura angloamericana, al Dams. Pier Vittorio Tondelli fu uno dei suoi studenti. Mentre un reggiano oggetto di studio per lui fu Silvio D’Arzo. “Ha scritto sulla sua passione per scrittori come Stevenson, Kipling, Conrad”, racconta Gasparini.
Importante fu la sua collaborazione col fotografo Luigi Ghirri. Un sodalizio nato nel 1981 col progetto “Viaggio in Italia”. Come Ghirri, Celati era molto legato all’Emilia, in particolare alla pianura, vista come territorio da indagare immergendosi nella vita di provincia. Assieme ad altri scrittori emiliani come Ermanno Cavazzoni e Ugo Cornia, aveva fondato la collana di narrativa Compagnia Extra per la casa editrice Quodlibet. Nel 2016 il Festival di Filosofia Europea gli ha dedicato un omaggio. In una delle sue ultime apparizioni in città aveva presentato la sua traduzione dell'”Ulisse” di Joyce, pubblicata da Einaudi nel 2013.
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