GUASTALLA (Reggio Emilia) – Il mondo artistico è in lutto. E’ morto, a 92 anni, Sergio Negri, unanimamente considerato il più autorevole conoscitore della creatività di Antonio Ligabue. Un legame profondo fra il gallerista e il geniale artista, contraddistinto da varie tappe che hanno portato all’affermarsi del pittore dopo lunghi anni di scarsa considerazione da parte della critica. Negri aveva sei anni quando nel 1939 vide per la prima volta Ligabue, del resto prima il nonno e poi il padre si presero cura dell’inquieto artista espulso dalla Svizzera e approdato nel 1919 a Gualtieri, paese dell’uomo che ne aveva riconosciuto la paternità. Un rapporto avviatosi a Villa Malaspina dove la famiglia Negri curava le serre e lì, in quella magnifica dimora, Toni frequentava lo studio del noto pittore-scultore Marino Mazzacurati.
Chiave la preparazione di Sergio Negri che, terminati gli studi all’istituto d’arte “Paolo Toschi” di Parma, aprì a Guastalla una galleria: fra il 1961 e il 1962 divenne il luogo in cui Ligabue dipinse autentici capolavori, mentre il gallerista ne studiava attentamente tecnica e psicologia. Negri ne scoprì così il talento, ne individuò tre precisi periodi creativi, risultando così decisivo nel collocarlo fra i più grandi espressionisti del Novecento. Attività incessante sull’opera di Ligabue che ha portato Negri ad essere organizzatore di mostre e unico vero esperto per l’autenticazione dei quadri, per non parlare della pubblicazione a sua firma nel 2002 del catalogo generale dei dipinti e delle varie consulenze cinematografiche. Sabato notte il decesso in ospedale a Guastalla, martedì alle 14.30 i funerali nella chiesa di Sant’Andrea a Gualtieri. Negri e Ligabue, due vite per l’arte.
Nel 2020 lo intervistammo
Reggio Emilia Guastalla morto arte Antonio Ligabue Sergio NegriVolevo nascondermi, il film su Ligabue a caccia dell’Orso d’oro. VIDEO












