BORETTO (Reggio Emilia) – Si sono parlati tutta una vita. Un dialogo continuo tra due giganti: uno per la stazza, l’altro per l’eredità che lascia. E ora il Po rimane da solo, proprio nell’estate in cui è maggiormente sofferente, e piange il suo re.
Se ne va un pezzo della storia del Grande Fiume. Alberto Manotti, da tutti conosciuto come “il re del Po”, è morto a 79 anni, dopo decenni trascorsi a raccontare e a tramandare gli aneddoti della Bassa e le caratteristiche del fiume. Nel tempo aveva costruito con i rami trasportati dalla corrente una vera e propria casa nei pressi del ponte di Boretto, un’abitazione che aveva le sembianze di una nave e che Manotti costantemente curava. Da lì spesso insegnava ai bambini il rispetto della natura e del Po. E poi la baracca sulla spiaggia, che il Po regolarmente si portava via, perché questo fa il Grande Fiume. La sua gente lo sa, e così pulisce e ricostruisce.
Anche il re non poteva fare altrimenti, perché in realtà è il Po il sovrano. Nel maggio dello scorso anno Manotti aveva avuto un malore proprio mentre si trovava sulla sua casa ed era stato soccorso da un passante. Non si era mai ripreso completamente. Domani alle 10.15 il corteo funebre partirà dalla camera mortuaria di Guastalla diretto proprio lì, sotto il ponte, a rendere omaggio alla reggia del re.
Morto a 79 anni Alberto Manotti, il “re del Po”. VIDEO
25 luglio 2022Se ne va un pezzo della storia del Grande Fiume. Nel tempo ha costruito con i rami trasportati dalla corrente una vera e propria casa nei pressi del ponte di Boretto, dove insegnava ai bambini il rispetto della natura. Lì si fermerà martedì mattina il corteo funebre