REGGIO EMILIA – Di lui ci resteranno per sempre le sue note. I grandi classici, a cominciare da Liszt e Chopin che amava da bambino e che con il suo piano restituiva nella loro immensità al pubblico.
Marcello Mazzoni se ne è andato questa mattina, mentre si trovava nella sua abitazione in centro. All’improvviso, il cuore si è fermato e la notizia della sua scomparsa lascia sgomenti i famigliari, la compagna e i due figli, gli amici e tutto il mondo della musica che da oltre 30 anni aveva imparato a conoscerne il talento.
Nato a Reggio nel 1972, si è formato all’istituto musicale Peri, di cui sarebbe poi diventato stimato docente di pianoforte. Dopo il diploma al conservatorio Monteverdi, ha completato la formazione all’Accademia di Imola tra il ’92 e il ’96, e iniziato la carriera da solista che lo ha portato a suonare in alcune delle più rinomate sale a livello mondiale. Negli anni, ha collaborato con strumentisti di chiara fama, da Uto Ughi al flautista, anche lui reggiano, Andrea Griminelli, e con celebri orchestre.
Al grande pubblico è noto anche per la tournée con Peppe Servillo per portare in scena l’Histoire du Soldat di Igor Strawinsky. Consistente anche la produzione discografica, tra cui spiccano le sonate di Brahms con Silvia Mazzon. Nonostante gli impegni in giro per il mondo, Mazzoni è sempre rimasto legato alla sua amata Reggio: consigliere del teatro Valli, direttore artistico di Incontro alla Musica, organizzatore del Festival dei Pianisti Italiani, tra i fondatori dell’Accademia del Mauriziano, ma soprattutto docente di pianoforte al Conservatorio Peri – Merulo di Reggio e Castelnovo Monti e al Boito di Parma.
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