CANOSSA (Reggio Emilia) – Appena accaduto l’incidente, sono arrivati sul luogo ambulanze ed elisoccorso. Poi, sono giunti i carabinieri di San Polo e gli agenti della polizia locale della Val d’Enza. La procura di Reggio Emilia ha aperto un’inchiesta, mentre gli organizzatori hanno cercato di chiarire in una conferenza stampa quanto accaduto.
E’ Simone Bettati, direttore di gara, a ricostruire per quanto possibile cosa è successo alle 9.53 sulla strada che da Grassano porta a Canossa: “Per quanto possiamo dedurre noi, basandoci solo sulla posizione della vettura al termine della corsa, il mezzo si trovava su un terrapieno alto circa 5 metri ed era 50 metri distante dal punto di uscita ovvero la sede stradale. Nella sua corsa impazzita ha travolto due persone, che purtroppo sono decedute”.
I soccorsi sono stati immediati. Già 4′ dopo l’incidente, un’ambulanza è giunta al fianco di Davide Rabotti e Cristian Poggioli e un rianimatore ha messo in atto tutte le manovre per strappare i due alla morte, come ha spiegato Gherardo Vandelli, medico di gara: “I colleghi non hanno fatto altro che seguire i protocolli d’intervento, purtroppo non c’era nulla da fare”.
Il rally, come logica conseguenza della tragedia occorsa, è stato prima interrotto e quindi annulla. La procura ha aperto un’inchiesta di cui è titolare il sostituto Claudio Santangelo. “La collaborazione dell’organizzazione con gli inquirenti – ha aggiunto Alen Carbognani, presidente del comitato organizzatore – è e sarà sempre massima”.
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