TOANO (Reggio Emilia) – “Allo stato attuale sono basiti, sconfortati, non riescono a comprendere come dall’oggi al domani si trovino in carcere”. E’ durato tre ore il colloquio, presso la casa circondariale della Pulce, tra Silvia Pedrazzini, Riccardo Guida e l’avvocato Ernesto D’Andrea che li difende dalle accuse di sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere, quello di Giuseppe Pedrazzini, fatto riaffiorare dai vigili del fuoco giovedì mattina dal pozzo dietro l’abitazione di famiglia.
Da un primo esame esterno non sono risultati segni di violenza. Ma sarà l’autopsia, prevista per lunedì, a far luce sulle cause della morte, indicando il momento in cui è avvenuta e il tempo trascorso dal corpo dentro al tombino. “Mi auguro che l’esame autoptico ci dica se si è trattato di un omicidio. In tre giorni sono stati formulati in itinere dei capi di imputazione che hanno debilitato queste persone”, ha aggiunto D’Andrea.
Gli stessi tre capi di imputazione valgono anche per la 63enne Marta Ghilardini, vedova di Giuseppe, difesa da Rita Gilioli, avvocato che, al termine del colloquio, ci spiega come la sua assistita si sia ripresa dal lieve malore che l’aveva colta durante l’interrogatorio con gli inquirenti. Uno choc dovuto alla constatazione della perdita del marito, giunta inaspettata. “Per noi, si era allontanato spontaneamente, pensavamo potesse trovarsi presso una delle sorelle o dal fratello” avrebbero raccontato i conviventi di Pedrazzini ai loro legali. “La figlia dice: io con mio papà non avevo dei rapporti d’odio, mai mi sarei sognata di sequestrarlo o ucciderlo”.
Silvia, che ha 37 anni e collabora come giornalista per alcune testate online, nel colloquio ha manifestato assieme al marito, musicista, la preoccupazione per il figlio di 11 anni. Di lui si stanno occupando i servizi sociali. Anche lui figura tra le persone sentite durante le indagini. La coppia vuole riabbracciarlo al più presto, a partire da lunedì, magari, quando è attesa l’udienza di convalida per lo stato di fermo a carico dei tre indagati.
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