REGGIO EMILIA – E’ morta ieri, all’età di 81 anni, Maria Grazia Solimè. Era ricoverata nell’hospice Casa Madonna dell’Uliveto, che fondò insieme ad Annamaria Marzi nel 2001. Nata a Bibbiano nel 1943, viveva a Reggio. Di professione assistente sociale, era nota e apprezzata per la sua grande generosità e per l’amore per il prossimo che non è mai venuto meno. Le sue opere lo testimoniano. I funerali si svolgeranno domani, 31 dicembre, alle 14,30 nella chiesa del Buon Pastore a Reggio. Per ricordarla, come da sua volontà, non fiori ma una donazione alla Fondazione Madonna dell’Uliveto onlus (IBAN IT 86 N 03032 66130 010000007000, Credem di Albinea).
A dare notizia del decesso l’equipe dello stesso hospice, con una messaggio toccante che vi proponiamo integralmente.
***
Da ieri (29 dicembre) la Casa Madonna dell’Uliveto piange la morte di Maria Grazie Solimè, assistente sociale e fondatrice, insieme ad Annamaria Marzi, dell’omonimo Hospice nel 2001. Un’impresa pioneristica e visionaria, quella di inaugurare sulla collina di Montericco il primo hospice a gestione infermieristica dell’Emilia Romagna. Una sfida, assistenziale e culturale, quella di sostenere l’importanza delle Cure Palliative nel migliorare la qualità di vita delle persone con malattia in fase avanzata e/o cronica e i loro familiari.
Maria Grazia Solimè ha dedicato tempo, intelligenza, lungimiranza e passione nel costruire e far crescere un luogo oggi, unanimemente riconosciuto un’eccellenza della sanità reggiana “L’Hospice ha un suo stile” – ripeteva – intendendo, con queste parole, una filosofia del prendersi cura sobria, solerte, pragmatica, umana e compassionevole. Molto di quello lo stile lo dobbiamo a lei. La sua vita è stata testimonianza autentica dei valori cristiani, espressione solida e limpida della fede che, di fronte alle difficoltà e ai problemi, le faceva esclamare con tono rassicurante “Non preoccupiamoci che la Provvidenza sorge sempre prima del sole!”. E’ stata prima di tutto l’attenzione alle persone e al loro valore a renderla instancabilmente al centro di una trama di relazioni generative, di stima, affetto, riconoscenza. “L’Hospice è stato fatto con i soldi dei cittadini reggiani” ci ricordava spesso, a sottolineare la generosità di tantissime persone che hanno contribuito a realizzare il sogno dell’hospice.
E a far fiorire quella generosità, e poi coltivarla nel tempo, c’era la sua capacità di far comprendere a tutti il valore di quel ‘bene comune’ che è la Casa dove la persona e la sua dignità sono curate fino alla fine.
E proprio perché il suo sguardo era orientato a dare valore all’umano, anche nella sua fragilità e sofferenza, si è sempre adoperata perché gli operatori e le operatrici della Casa potessero ricevere sostegno, formazione, premurosa attenzione, per potersi, a loro volta, prendere cura di pazienti e familiari. Parole e gesti di gratitudine con cui Maria Grazia ha preso per mano e accompagnato ogni persona dell’équipe.
E oggi è quel profondo senso di gratitudine che vogliamo restituirle, pur nel dolore del lutto, perché siamo figli e figlie di quell’eredità, grande e amorevole, che ci consegna. Certe che Maria Grazia continuerà ad abitare la sua e nostra Casa, rendendo più luminoso il cammino, da parte nostra ci impegneremo ad onorare, con competenza e cuore aperto, il lascito della sua vita.