CANOSSA (Reggio Emilia) – “Ignacio Emilio Aldeco, tra 9 anni, quando uscirai, ti aspetterò! Mia madre non valeva 9 anni!”. E’ Linda Grizzi a scrivere così su Facebook in queste ore. Il dolore è troppo forte per quanto accaduto in Argentina: sua madre, Liliana Stefanatto, che per una ventina d’anni aveva vissuto a Canossa per poi rientrare in patria, il primo febbraio 2021 era stata trovata morta in casa, a Villa Maria, un centinaio di chilometri da Cordoba. Emerse quasi subito che era stata uccisa con colpi di oggetto contundente alla testa. I sospetti si indirizzarono sul 48enne Ignacio Emilio Aldeco, ex compagno di Liliana. Ora Aldeco è stato condannato a 9 anni, ma per “lesioni aggravate, maltrattamenti ripetuti, minacce”, ha stabilito la corte, assolvendolo dall’accusa di femminicidio: “Assolto dal reato di omicidio qualificato dal vincolo e dalla mediazione della violenza di genere”, questa la sentenza.
Il tribunale argentino in pratica ha accolto la tesi della difesa che ha parlato di “un incidente, una lite finita male”, mentre il pm aveva chiesto l’ergastolo. “Avevo fede che saresti marcito in prigione, ma in fondo sapevo che sarebbe finita così. L’hai usata per i soldi, l’hai spaventata e spaventata, l’hai minacciata, picchiata e uccisa, lasciata per ore agonizzante sul pavimento e la giustizia argentina che ti ha dato? 9 anni?”, scrive ancora la 27enne Linda. Una famiglia funestata dalle tragedie: qualche mese prima del delitto, a dicembre 2020, l’altro figlio di Liliana, Andrea, era morto in un incidente a Ciano mentre era in moto.
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