REGGIO EMILIA – Il mondo dell’arte e della cultura, non solo reggiana, piange la burattinaia Gigliola Sarzi. E’ morta a 89 anni, in seguito a una malattia. Era la sorella di Otello, il grande maestro degli spettacoli per bambini, col quale condivise una parte della propria carriera.
Era figlia d’arte, Gigliola Sarzi. Burattinai erano il nonno e poi il papà così come la sorella Lucia e il fratello Otello, più grandi di lei. Iniziò da giovanissima a dar vita, con la propria voce, ai personaggi della commedia dell’Arte, tra i quali il suo preferito era Fagiolino.

Gigliola Sarzi
Non è un caso se la vita di Gigliola, poco più che bambina, si intreccia con quella della famiglia Cervi, aiutata dai Sarzi durante la Resistenza a veicolare messaggi di propaganda antifascista, dietro anche la copertura della finzione teatrale. Nel dopoguerra, si trasferì a Roma.
Il contatto con personaggi come Zavattini, Fellini e Carmelo Bene fanno parte del bagaglio culturale che approda a Reggio Emilia, negli anni ’70. Nel mentre Gigliola lavora anche per la televisione, come costumista ma non solo. Nel ’76 è tra i fondatori, a Parma, del teatro delle Briciole. Nella nostra città, dove era rimasta in attività fino a dieci anni fa, prima di essere frenata dalla malattia, in tanti la ricordano per il filone di narrazioni dal titolo “la nonna racconta” che per diversi anni ha animato teatri e biblioteche. Fondamentale è il suo contributo nell’esperienza del Teatro delle Mani lanciata col nipote Mauro che oggi, a Cagliari, prosegue e tramanda la tradizione dei burattini.
Domani si terranno i funerali, in forma civile. La salma sarà poi cremata a Coviolo in mattinata.
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