REGGIO EMILIA – Per 6 anni la sua vita è rimasta sospesa. La sua allegria, la sua voglia di vivere, il suo impegno politico avevano avuto una brusca e improvvisa frenata dopo un arresto cardiaco improvviso che l’aveva colpita nel maggio del 2018. La sua famiglia, sua figlia ormai una ragazza, l’avevano amata e anche protetta da un mondo che sapeva di lei del suo coma degenerativo che l’aveva inchiodata a un letto, ma con il quale ormai Rita Moriconi non poteva più interagire.
La famiglia aveva chiesto e ottenuto lo stop alla nutrizione forzata. Una procedura non immediata che aveva visto il suo caso vagliato dal comitato etico che si esprime sulle richieste di suicidio medicalmente assistito con sede al Santa Maria Nuova e che dall’inizio di febbaio ha valenza regionale. Nel caso di Rita Moriconi, è stata vagliata e analizzata la documentazione prodotta e come la procedura impone, sono stati ascoltati famigliari e persone a lei vicine. Infine, un giudice, dopo una visita alla paziente, 15 giorni fa ha concesso l’autorizzazione.
Rita è spenta a 10 anni esatti dalla morte dell’ex marito Roberto Zelioli, ex assessore del Comune di Albinea. I funerali saranno celebrati domani alle 11 al cimitero di Coviolo dove è prevista la cremazione.
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