REGGIO EMILIA – E’ stato lui stesso a riconoscere il tipo di rettile che lo aveva morso, o quantomeno a indicarlo come il più probabile tra le immagini che i sanitari e i professionisti del servizio veterinario gli hanno mostrato.
E’ stata probabilmente una vipera rossa la responsabile delle conseguenze occorse a un operaio di 42 anni, tuttora ricoverato all’ospedale di Reggio in osservazione. E’ accaduto tutto in mattinata mentre l’uomo, specializzato nella manutenzione del verde, stava potando una siepe a Brugneto di Reggiolo, all’angolo tra via Guastalla e via Monte Cimone. Siepe nella quale era evidentemente annidata la vipera. Il 42enne indossava le protezioni, guanti compresi, ma ha comunque avvertito un pizzicore intenso ad una mano. Sono trascorsi pochi istanti e sono arrivate le convulsioni. L’operaio è stato soccorso dai sanitari inviati dal 118 e portato d’urgenza al Santa Maria Nuova. La sua vita non è in pericolo ma le condizioni rimangono serie. In casi del genere, è fondamentale sapere nel minor tempo possibile con cosa si ha a che fare, in modo da stabilire velocemente le terapie, a cominciare dall’antidoto.
Al di là del morso e delle conseguenze per il 42enne, non è inconsueto che una vipera, che siamo abituati a collocare in montagna, si trovi invece nella Bassa?
“Sono animali che rifuggono la presenza dell’uomo ed è per questo che solitamente li troviamo in collina o in montagna: perché sono zone meno popolate – dice Giorgio Macagni, direttore del Servizio veterinario dell’Ausl – ma vediamo che ultimamente, un esempio sono i lupi, gli animali selvatici si avvicinano sempre di più alle aree antropomorfizzate. Le ragioni possono essere diverse, dalla ricerca di cibo ai cambiamenti climatici”.