VENTASSO (Ligonchio, Reggio Emilia) – Due condanne in primo grado per omicidio colposo nei confronti di uno degli organizzatori della manifestazione podistica e di uno dei volontari, assoluzione per l’altra volontaria. Si è concluso così il processo per la morte della 47enne di Castelnovo Monti Marisa Moretti, caduta in un dirupo a Ligonchio mentre partecipava alla gara. Il procedimento si è svolto con rito abbreviato. Il giudice ha condannato a sei mesi Paolo Manelli, referente della Uisp di Reggio Emilia e a 4 mesi il volontario Fabrizio Galassini. Per entrambi la pena è sospesa. Assolta Nadia Fattori per non aver commesso il fatto.
Il dramma era avvenuto il 9 agosto 2019, durante l’ultratrail organizzato in notturna in occasione dei festeggiamenti del centenario della Centrale Enel di Ligonchio. La 47enne, operatrice socio sanitaria della struttura per anziani ‘Villa Le Ginestre’ era con il compagno e un’amica. Intorno alle 22,30, mentre percorreva il sentiero Cai 637 è scivolata in un dirupo e ha battuto la testa. Marisa Moretti è morta poco dopo essere stata trasferita all’ospedale maggiore di Parma. La procura aveva aperto una inchiesta e ottenuto il rinvio a giudizio per i tre imputati. Secondo l’accusa, il pericoloso tratto era segnato nelle cartine ufficiali che la donna aveva seguito e l’organizzazione non aveva adeguatamente segnalato sul posto i percorsi alternativi.
Oltre alle due sentenze di condanna, il gup Luca Ramponi ha stabilito a carico degli imputati anche il risarcimento in sede civile e una provvisionale di 20mila euro per i familiari, che si sono costituiti parte civile tutelati dall’avvocato Roberto Giovanelli.
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