REGGIO EMILIA – Un caso finito sotto i riflettori dei media nazionali e che sta suscitando clamore e sconcerto. Non una tragica disgrazia. L’incidente stradale in cui perse la vita nel gennaio 2022 Elena Russo, la 20enne reggiana che si pagava gli studi universitari consegnando pizze a domicilio, potrebbe essere stato causato dalle condizioni usurate delle gomme della vettura aziendale, una Fiat Punto.
Due pneumatici vecchi di 16 anni e un altro di otto. A seguito di quanto emerso dall’incidente probatorio il Giudice del Tribunale di Reggio Andrea Rat ha disposto l’imputazione coatta dei due legali rappresentanti della pizzeria. Si tratta degli esiti della perizia condotta da un consulente tecnico nominato dallo stesso Tribunale. Sconcerto e polemiche dicevamo, a prendere posizione è il sindacato Uil con un appello ai lavoratori
“Quando un mezzo è vetusto o comunque non è manutenuto il lavoratore occorre denunciare e rifiutarsi di lavorare in certe condizioni“, dice Roberto Rinaldi, coordinatore Uil Reggio.
Una battaglia non facile perché in realtà non sindacalizzate, per i lavoratori, soprattutto se precari e in condizioni di debolezza, risulta spesso difficile denunciare situazioni di scarsa sicurezza per il timore di rimanere isolati e di essere lasciati a casa.
La Procura entro fine mese dovrà formalizzare l’imputazione a carico dei due titolari della pizzeria configurando un infortunio sul lavoro con conseguenze mortali. Il fatto era accaduto il 30 gennaio 2022, poco dopo le 20, in via Tirabassi nella frazione cittadina di Castel Baldo.
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