TOANO (Reggio Emilia) – “Non si è fatto sentire nessuno. Sì, ok, il lutto cittadino, tutti ai funerali… però poi è finito tutto, è stato un caso sfortunato. Per noi no”.
“Per noi no”, dice Monica. Noi significa lei e suo marito Enrico Pellini; significa Jonas, Sofia e Rebecca, gli altri loro figli. Il primogenito Federico aveva 20 anni quando è morto di una morte tremenda. Alla guida della Panda della mamma sbandò: c’erano neve e ghiaccio, finì contro un manufatto in cemento. Un urto da niente, l’auto non aveva che un graffio: il 20enne, è emerso, procedeva a velocità adeguata. Ma scendendo per verificare i danni, il ragazzo precipitò per oltre 4 metri: quel manufatto era la sommità di un pozzo pieno d’acqua piovana, probabilmente con l’urto la copertura era stata danneggiata. Federico non ha avuto nessun appiglio per risalire.
Da allora – era il 12 dicembre 2021 – sono successe diverse cose dal punto di vista degli accertamenti tecnici: il pm, dopo qualche tempo, ha chiesto l’archiviazione, ma il giudice ha accolto l’opposizione della famiglia imponendo alla procura di fare ulteriori approfondimenti. Il perito incaricato ha poi detto la sua: quel pozzo era troppo vicino alla strada, tra il ciglio e una cunetta; era sprovvisto di chiusura metallica; non c’era segnaletica adeguata. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per marito e moglie proprietari del terreno e del pozzo, e per il geometra del Comune responsabile dell’ufficio per la manutenzione della strada, vicinale e ad uso pubblico. Il 7 aprile il gup deciderà. Ma oltre a quello delle indagini c’è anche un piano umano, e ai coniugi Pellini c’è altro che ha fatto molto male: “L’indifferenza che c’è stata da parte del Comune”, dice mamma Monica. “Il silenzio. Nemmeno un ‘avete bisogno, ci siamo’”, agiunge il padre di Federico.
I loro avvocati Noris Bucchi e Simone Bazzoli hanno, dicono, fatto più di un tentativo di dialogo anche con l’assicurazione. Vista la situazione, hanno deciso di citare il comune di Toano come responsabile civile nella persona del legale rappresentante, ovvero il sindaco. Il giudiceli ha autorizzati. “Il Comune potrebbe attivarsi a riguardo, che ognuno si assuma le proprie responsabilità”, sottolinea Enrico Pellini.
Pieno di sogni e passioni, attivo nella pro loco, all’alba Federico andava in caseificio a Quara, di sera lavorava come pizzaiolo. Nelle ore che trascorrevano tra un impiego e l’altro studiava: voleva fare il carabiniere. “Lo stiamo facendo per lui, amava la giustizia”.
Toano, sconvolti per la morte di Federico: “Voleva diplomarsi per fare il carabiniere”. VIDEO
Reggio Emilia morto Toano processo incidente pozzo Federico Pellini Comune di ToanoVola fuori strada con l’auto, scende e scivola in un pozzo: 20enne muore annegato. VIDEO