SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – “Non hanno mosso un dito per aiutare nostro figlio e nessuno di loro ha pagato per omissione di soccorso”. Puntano il dito contro gli amici i genitori di Liborio Vetrano, il giovane di 20 anni di San Martino in Rio morto dopo che l’auto sulla quale viaggiava insieme ad altri quattro ragazzi si è ribaltata in un canale in via Sinistra Tresinaro a Correggio il 13 aprile del 2019.
Liborio, incastrato nell’abitacolo e bloccato a causa della cintura di sicurezza, era annegato in 30 cm di acqua. Mamma Nadia e papà Calogero, riporta l’agenzia Agi, hanno presentato nel novembre scorso una denuncia alla procura di Reggio Emilia che ha avviato nuove indagini.
Il conducente di 21 anni, risultato positivo all’alcol test, aveva patteggiato una pena di due anni e mezzo di reclusione per omicidio stradale. La patente gli era stata ritirata per tre anni. Una sentenza che i genitori della vittima hanno sempre giudicato troppo mite. Nella nuova denuncia è stata riportata la testimonianza di due dei giovani a bordo dell’auto, dai quali emerge l’indifferenza degli altri, subito dopo l’incidente, mentre Liborio era ancora nella vettura.
“Chi guidava – avrebbero detto – era preoccupato di cosa dichiarare poi alle forze dell’ordine; un altro, anche lui indifferente alle nostre urla di aiuto, si lamentava delle scarpe sporche di fango”. A supporto anche una perizia del medico legale, che dimostra come un primo intervento da parte dei passeggeri avrebbe consentito la sopravvivenza del 20enne.
Il sostituto procuratore Valentina Salvi ha aperto un fascicolo per omissione di soccorso. Nadia e Calogero hanno creato il gruppo su Facebook “giustizia per Liborio Vetrano” al quale risultano iscritte quasi 28mila persone.
Servizio Tg di Alessio Fontanesi
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia San Martino in Rio omissione di soccorso Liborio Vetrano genitori liborio vetranoCorreggio, tragico schianto in auto: morto un ragazzo di 20 anni. FOTO&VIDEO