MONTECCHIO (Reggio Emilia) – Il ricordo di quattro montecchiesi che si rifiutarono di combattere al fianco dei nazisti. Nei giorni scorsi sono state posate quattro pietre d’inciampo davanti alle abitazioni di altrettanti soldati che, dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, furono protagonisti di un primo e importante gesto di resistenza. Un’iniziativa dell’istituto “d’Arzo” avviata nell’anno scolastico 2021-22: un progetto di ricerca sugli internati militari italiani della cittadina reggiana che ha portato gli studenti a ricostruire le biografie di Natalino Catellani, Bruno Farri, Giuseppe Patroncini ed Ennio Tagliavini.
Paola Sesti, professoressa del “d’Arzo”: “La ricerca, a cui hanno partecipato gli studenti dell’attuale 5ªB liceale, si è svolta attraverso l’analisi di documenti di archivi storici ma anche grazie al contatto con i parenti ancora in vita delle persone. E’ stato un aspetto molto bello della ricerca, perché abbiamo avuto la possibilità di direttamente entrare a contatto con le persone grazie alle testimonianze: a partire dai documenti, con fatti ed eventi storici molto lontani, abbiamo poi capito che fossero persone molto più vicine a noi di quanto pensavamo all’inizio”.
Tutti i soldati sono deceduti tra il 1943 il 1945 nei campi di concentramento nazisti. Alla celebrazione presente Istoreco e il suo presidente Matthias Durchfeld, che ha introdotto ogni tappa. Un momento sentito dalla collettività: insieme ai ragazzi delle scuole, tanti cittadini e il sindaco Fausto Torelli. “Il significato del ricordo di queste persone è un dovere che una comunità ha soprattutto per ricordare ai nostri giovani, che la guerra è uno strumento inadeguato e doloroso, da evitare per ogni situazione come soluzione di qualunque contrasto”.
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