REGGIO EMILIA – “Se uomo e montagna s’incontrano, grandi cose possono accadere”. Lo scriveva nei primi dell’Ottocento il poeta inglese William Blake. La montagna come terapia in un percorso riabilitativo concepito per persone con disturbi mentali, seguite dall’Ausl. Una quarantina in tutto quelle coinvolte. La convenzione siglata da Ausl e Cai consolida un rapporto di collaborazione in questo ambito avviato già nel 2014.
“Vivere la montagna è terapeutico perché permette di stare a contatto con la natura e al tempo stesso di socializzare partecipando a queste iniziative”, ha spiegato il direttore del dipartimento di salute mentale dell’Ausl Gaddomaria Grassi.
In che cosa consiste il progetto? I pazienti, a partire dal prossimo febbraio, prenderanno parte a una serie di escursioni organizzate dal Club Alpino Italiano di Reggio Emilia sull’Appennino tosco-emiliano, ma non solo. La particolarità del progetto consiste nel fatto che non si tratta di escursioni dedicate ai pazienti, ma aperte a tutti gli iscritti Cai e che rientrano dunque nel programma annuale dell’associazione.
“Andare insieme in montagna significa affrontare insieme delle difficoltà e superarle stando insieme”, ha aggiunto il presidente Cai di Reggio Emilia, Carlo Possa.
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