REGGIO EMILIA – Non spopolamento dell’Appennino, ma neopopolamento. E’ questo che emerge dal Rapporto Montagna Italia 2025 sui dati del quinquennio 2019-2023. Sono quasi 100mila le persone che hanno trasferito la propria residenza in uno dei 3.417 comuni della montagna italiana, superando largamente quelle che invece hanno abbandonato quegli stessi comuni. Di questi, due terzi sono italiani mentre i restanti sono di origine straniera.
Nel corso di una conferenza stampa in Comune a Reggio Emilia, Giampiero Lupatelli, economista territoriale, ha tracciato un quadro positivo: delle 387 comunità territoriali, quelle con saldo positivo totale sono ora 285 (erano 247 nel quinquennio precedente). Per quanto concerne la nostra comunità territoriale, ovvero l’intero Appennino reggiano, il saldo è in positivo di 450 unità, quasi totalmente rappresentate da italiani.
‘Queste persone chiedono opportunità di sviluppo, servizi, nuovo welfare, che vuole dire asili e sicurezza nella salute – le parole di Marco Bussone, presidente nazionale Uncem – Questi sono i grandi bisogni di un paese complesso ma che nella montagna ha grandi opportunità’.
Per l’Appennino, quindi, non sembra esserci un futuro segnato di abbandono e declino, soprattutto se potranno essere attivate azioni di sostegno del territorio che rafforzino la sua attrattività non solo turistica ma come luogo in cui vivere.
‘Una scoperta della città verso la montagna, secondariamente è aver creato una comunità di servizi, con risposte ai bisogni di cittadini. Ora da noi ci sono opportunità’, ha invece aggiunto Elio Ivo Sassi, sindaco di Villa Minozzo e consigliere provinciale per lo Sviluppo dell’Appennino.
Reggio Emilia montagna r