FORMIGINE (Modena) – “Posso dire che questi meccanici mi hanno sempre fatto sognare come i piloti, come Enzo Ferrari – le parole di Monica Zanetti – Per me loro erano quelli che tenevano in piedi tutto”.
Entrare nell’officina Belle Epoque di Corlo di Formigine, aperta da Monica e dalla sua socia Gemma Provenzano, è come viaggiare nel tempo. Qui gli ex meccanici della Ferrari riportano in vita le auto storiche, Formula 1 comprese. I ricordi si rimaterializzano, come quell’incontro, indimenticabile, con il Drake: “Lui mi ha accolto con gli occhiali neri – il racconto di Monica – Dopo un po’ che eravamo lì, dopo due o tre minuti, ha chiesto a Gozzi di dargli gli occhiali chiari. Mi ha detto il suo amico che lui passava agli occhiali chiari quando si trovava bene con la persona che aveva di fronte, se no non se li tirava mai via. Quando mi hanno detto questa cosa ero in macchina e mi sono dovuta fermare”.
Erano le foto scattate a Villeneuve che Monica mostrò a Ferrari in quell’incontro. Per tutti Gilles era “il pilota. Quando vedevi dei piloti che davano tutto se stessi per la macchina, per questo nome, non calcolavano e volevano dare tutto, e lui lo dava con una spontaneità e una correttezza uniche… Non c’è nessuno che ha dato queste emozioni”.
Monica Zanetti ha cominciato a lavorare come operaia in Ferrari il primo febbraio del 1979, una delle prime donne in produzione, in carrozzeria, a plasmare portiere e cofani. C’è la sua impronta sulla F40, l’ultima creazione di Enzo Ferrari. Un lavoro per il quale riceverà un importante riconoscimento a Las Vegas in ottobre, dove racconterà anche l’esperienza della scuderia Belle Epoque. “Noi vogliamo mantenere viva la storia e questi uomini che l’hanno creata”.
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