REGGIO EMILIA – “L’Emilia-Romagna è al terzo posto in Italia come regione per aver rimpatriato 6 miliardi di evasione portata nel tempo all’estero, quindi frutto di illegalità tributarie”.
Avere un’idea delle dimensioni del fenomeno dell’evasione fiscale in provincia di Reggio è possibile. Il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Edoardo Moro, ricorre ai risultati della cosiddetta Voluntary Disclosure, la sanatoria varata nel 2014 dallo Stato per incentivare il rientro dei capitali illegalmente detenuti all’estero. Per l’Emilia-Romagna il provvedimento portò all’emersione di quasi 6 miliardi di base imponibile e al rientro di oltre 1 miliardo di euro, soprattutto da Svizzera, Montecarlo, Bahamas e Singapore.
Negli ultimi anni la Guardia di Finanza reggiana ha scovato decine e decine di evasori totali, cioè imprenditori o lavoratori autonomi completamente sconosciuti al fisco. Dietro l’evasione totale, si nasconde spesso il fenomeno dell’esterovestizione. “Cioè soggetti economici che lavorano in Italia ma che hanno radicato la partita Iva nel paradiso fiscale o persone fisiche che hanno spostato fittiziamente la residenza fiscale nel Principato di Monaco piuttosto che in un’altra realtà”.
48 anni, origini pugliesi, lombardo d’adozione, il colonnello Moro guida le fiamme gialle reggiane dal settembre 2019. Parla di modello Reggio che funziona nel contrasto alla criminalità economica e alle mafie, ma sul tema della segnalazione delle operazioni sospette chiede ai professionisti di fare di più. “Devo dire che dal mondo delle professioni – avvocati e commercialisti – il numero è basso. Ma non è basso solo a Reggio, è basso a livello nazionale. I dati dell’Uif dimostrano questo”.
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