REGGIO EMILIA – La fascinazione di una parte della politica italiana per il presidente russo Putin si è manifestata più volte nell’ultimo decennio anche a Reggio. L’evento più significativo in questo senso si svolse il 10 ottobre 2016 all’hotel Posta. Gli organizzatori invitarono a Reggio Alexey Komov, responsabile delle relazioni internazionali della Commissione per la famiglia del Patriarca della Chiesa ortodossa russa e ambasciatore alle Nazioni Unite per il Congresso mondiale delle famiglie in Russia. Un uomo vicino a Putin e al Patriarca Kirill I. Komov riempì la sala del Capitano del popolo, richiamando oltre 200 persone.
L’iniziativa non era organizzata da qualche sigla minoritaria, ma da Lega e Fratelli d’Italia. I principali esponenti locali dei due partiti – Gianluca Vinci, all’epoca ancora nel Carroccio, e Alberto Bizzocchi – sedevano al tavolo della presidenza insieme a Luca Tadolini, ricercatore storico e militante dell’estrema destra. Il titolo dell’incontro era “La sfida della Russia di Putin”. E la sfida non era intesa come qualcosa di cui preoccuparsi, ma come un modello da seguire, un esempio per l’Italia e per l’Europa. In sala si vendevano libri su Putin e il relatore Komov spiegò il modello “Dio, patria e famiglia” della nuova Russia. Fece anche considerazioni sui diritti delle donne e sulle libertà sessuali analoghe a quelle espresse nei giorni scorsi dal patriarca Kirill, che ha giudicato l’invasione dell’Ucraina necessaria per fermare la corruzione dei valori testimoniata – a suo dire – dal Gay Pride.
Ascoltare Komov tessere le lodi della Russia di Putin non significa necessariamente condividere le scelte che Putin ha fatto nelle ultime settimane. Molti dei presenti a quella conferenza erano probabilmente mossi anche dalla curiosità. Ma i promotori no. Va ricordato che nel 2016 la Russia si era già spinta molto avanti nel processo di involuzione autoritaria. E non solo. Erano già trascorsi due anni dall’annessione forzata della Crimea e otto dall’occupazione di Abkhazia e Ossezia del Sud a spese della Georgia.
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