REGGIO EMILIA – Divisi dallo sciopero generale di venerdì 29, proclamato solo da Cgil e Uil, ma compatti nella vertenza per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici.
Dopo oltre 8 anni, le tute blu reggiane hanno dato vita al circolo Arci Pigal a una partecipata assemblea unitaria di 350 delegati di fabbrica alla presenza dei vertici locali e nazionali di Fiom, Fim e Uilm. E’ stata l’occasione per lanciare una campagna di mobilitazione sulla base delle proposte presentate al tavolo dai sindacati, a cominciare dalla riduzione dell’orario di lavoro e da un aumento salariale che consenta di recuperare il potere d’acquisto eroso negli ultimi anni dall’inflazione.
Luca Colonna, segretario nazionale Uilm, ha chiesto ai delegati di “prepararsi a una lotta lunga, che sarà una maratona che nei prossimi mesi dovrà essere condivisa dalla maggioranza dei colleghi. Saremo responsabili e determinati”. Gli ha fatto eco Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom: “Per ridare centralità al lavoro e all’industria metalmeccanica occorre rinnovare il contratto nazionale. Le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici sono la spina dorsale dell’industria italiana e va loro riconosciuta dignità, dando risposte alla piattaforma che hanno votato”.
Rilancio delle politiche industriali del Paese e maggiori risorse per i lavoratori, dunque, ma anche una maggior sensibilità delle aziende per la stabilizzazione dei precari e, soprattutto, sulle lavorazioni date in appalto. Roberta Castronuovo, segretario regionale Fim Cisl, ha richiamato “Federmeccanica alle proprie responsabilità, a trattare sulla piattaforma votata dai lavoratori cercando di dare risposte su tutti i temi in una logica di reale giustizia e sostenibilità sociale ed economica”.
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