REGGIO EMILIA – Anche dalla nostra città si sta seguendo con apprensione quello che accade da ormai 230 giorni in Ucraina. In queste ultime ore, gli attacchi russi nella capitale Kiev e in altre città sono avvenuti con missili che hanno colpito anche obiettivi civili e hanno provocato morti e feriti.
Una vera e propria vendetta, come dichiarato dalla stessa Mosca, dopo la distruzione del ponte di Crimea. Non sono stati risparmiati i territori già duramente colpiti nei mesi scorsi, come Zaporizhzhia, Kharkiv e Dnipro. Arrivano notizie di centrali idroelettriche danneggiate anche nella zona di Zhytomyr, Leopoli, Khmelnytsky e Ternopil, lasciando così intere città senza energia elettrica né acqua.
Proprio con Zhytomyr la nostra città ha un legame speciale: qui è stata fondata nel 1994 la scuola italiano-ucraina “Vsesvit” grazie all’impegno di Sofia Beliak, una ex-prigioniera politica sovietica, e di don Giuseppe Dossetti, parroco di San Pellegrino. Ci siamo messi in contatto con Sofia: “Già da ieri sera si sentivano le sirene antiaeree – le sue parole – Alle 8.30 si è sentita una forte esplosione. Un missile ha colpito la centrale idroelettrica. La città adesso è completamente senza luce né acqua. Abbiamo fatto venire a prendere i bambini a scuola, sono tutti nei rifugi e nelle cantine. La situazione sta diventando difficile, non si riesce a rimanere in contatto. Ci sono problemi di connessione e i cellulari si stanno scaricando, senza la possibilità di ricaricarli. Sappiamo che ci sono delle vittime, ma non sappiamo quante e dove”.
I progetti di scolarizzazione dell’istituto “Vsesvit” rientrano tra quelli finanziati dai fondi raccolti quest’anno con la grande Cena di Boorea. Più di 10mila euro sono stati destinati all’Ucraina, 6mila dei quali proprio alla scuola di Zhytomyr.
Reggio Emilia scuola Zytomyr scuola don dossetti Ucraina bombardamenti ucraina Sofia Beliak