REGGIO EMILIA – Sono chiamati a rispondere del pestaggio avvenuto un anno fa nel carcere della Pulce. Un episodio immortalato dagli occhi della videosorveglianza, con alcuni istanti di registrato che a febbraio sono stati divulgati suscitando reazioni da parte della politica e delle istituzioni. “Immagini indegne di uno Stato democratico”, aveva commentato il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ora il suo dicastero entra nel processo in qualità di responsabile civile a cui chiedere un indennizzo in caso di condanna degli indagati. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare, accogliendo la richiesta del difensore del detenuto 41enne vittima dell’aggressione.
“Le condizioni del carcere sono quelle sappiamo, ci sono problemi di sovraffollamento e di sottonumero di chi ci lavora. Recentemente uno dei principali sindacati della polizia penitenziaria ha definito che è un mondo marcio dove le persone tendono a marcire. Credo sia una definizione puntuale, ed è per questo che riteniamo giusto che il ministero della Giustizia sia parte di questo processo”. Così l’avvocato Luca Sebastiani, che assiste la persona offesa.
Cinque in tutto le parti civili che sono state ammesse. Oltre alla persona offesa l’elenco comprende il garante nazionale per i detenuti, quello regionale e due associazioni che tutelano i carcerati: Antigone di Roma e Yairaiha di Cosenza. “E’ in linea con le aspettative che avevamo, ora ci aspettiamo che in questo processo emerga la realtà dei fatti. Purtroppo è una realtà poco rassicurante rispetto alle condizioni dei salute del pianeta carcere2, commenta Michele Passione, legale del garante nazionale dei detenuti.
“Antigone è stata attiva in questa vicenda dal momento in cui sono arrivate le prime segnalazioni di questo terribile episodio, anche per questo siamo soddisfatti”, le parole dell’avvocato dell’associazione, Simona Filippi.
L’udienza preliminare riprenderà il 13 maggio. Nel frattempo potrebbe arrivare la revoca della sospensione dal lavoro, la misura interdittiva a carico di tutti gli indagati tranne uno. Questo in caso di accoglimento della richiesta avanzata dai difensori. Difensori che sembrano orientati a ricorrere al rito abbreviato per i loro assistiti.
Leggi e guarda anche
Le immagini del pestaggio di un detenuto in carcere a Reggio. VIDEO
Reggio Emilia Tribunale processo pestaggio carcere Ministero di Grazia e GiustiziaDetenuto picchiato in carcere, l’avvocato: “Ministero responsabile civile”. VIDEO