REGGIO EMILIA – Nei giorni scorsi ci siamo occupati della sentenza con cui la Corte d’Appello di Bologna ha nuovamente condannato a 6 mesi per minacce di stampo mafioso l’avvocato Luigi Comberiati. Comberiati, all’epoca dei fatti difensore di Pasquale Brescia nel processo Aemilia, è l’uomo che all’inizio del 2016 consegnò alla redazione del Carlino Reggio una lettera scritta dal carcere dal suo assistito e indirizzata al sindaco di Reggio Luca Vecchi. La lettera fu poi pubblicata il 2 febbraio 2016 dal Carlino e il giorno dopo, in forma integrale, dalla Gazzetta di Reggio.
Per quella missiva dai toni intimidatori, infarcita di oscure minacce, Brescia è già stato condannato in via definitiva, sommando altri 6 mesi alla più pesante condanna a 13 anni per associazione mafiosa. Il 10 giugno scorso, una settimana prima del verdetto della Corte d’Appello di Bologna, ospite di Decoder, Vecchi rievocò così quei giorni del 2016. “Penso che sia stato giusto trovare la forza di resistere, non soltanto per difendere la mia dignità e quella della mia famiglia, ma anche la dignità della città che poteva essere oggetto di uno sfregio storicamente irreparabile”.
Tg Reggio ha già ricostruito in passato i passaggi chiave di un’operazione che aveva l’obiettivo di screditare Vecchi. Un’operazione iniziata nella seconda metà del 2012, con due note dei servizi di sicurezza basate su false accuse contro la moglie del sindaco, Maria Sergio, inviate a carabinieri e questura e da questi trasformate in informative per la procura di Reggio e la Dda. Nel maggio 2014, poi, alla vigilia delle elezioni comunali, una lettera anonima recapitata alle redazioni elencava le parentele calabresi della moglie del candidato sindaco, in un crescendo di insinuazioni e allusioni.
Vecchi e la moglie sporsero subito denuncia alla Digos. Proprio nelle settimane scorse il fascicolo aperto dalla procura in seguito a quella denuncia è stato archiviato: non è stato possibile individuare il “corvo”. Ma gli obiettivi della missiva e l’ambiente in cui è stata confezionata non sono difficili da decifrare. “Non sto elaborando opinioni, ci sono fatti, atti e documenti – ha detto il primo cittadino a Decoder – Prima o poi qualcuno li metterà tutti in fila e troverà il modo di descrivere le ragioni di una pagina tenebrosa della storia della città”.
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