REGGIO EMILIA – Come si garantisce la sicurezza in una città? I cittadini, esasperati dall’aumento di furti, rapine e danneggiamenti, sognano una soluzione definitiva, ma la ricetta giusta nessuno l’ha ancora trovata. La sicurezza urbana è uno dei temi caldi del confronto politico, a Reggio come in tante altre città grandi e piccole. Servirebbero più agenti, ma Polizia e Carabinieri sono da anni sotto organico.
Per compensare queste carenze, nel 2008 l’allora Governo Berlusconi lanciò l’Operazione Strade Sicure con quasi 6800 militari dell’Esercito invitati a presidiare circa 1.000 siti e aree sensibili. Adesso però il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in occasione della Festa delle Forze Armate ha messo in discussione la valenza dell’Operazione. Non per i risultati in sé, ma per la necessità di aumentare la dotazione dell’Esercito anche alla luce dei mutati scenari internazionali.
Nel suo intervento al Covi, il comando operativo di vertice interforze, Crosetto ha detto esplicitamente: ‘Quando penso che 6.800 militari in tutta Italia sono su strada, penso che dovremmo aumentare le forze di polizia per riportare i militari al loro lavoro originario’.
L’obiettivo del Ministro è avere 30mila militari operativi in più arrivando a 200mila e quelli impegnati in Strade Sicure sono un bell’inizio. L’ipotesi però è stata subito stoppata dalla Lega da sempre favorevole all’Operazione.
Con Salvini si è subito schierato anche il Presidente del Senato, La Russa. Nel Governo, però, il confronto è aperto anche alla luce dell’operatività limitata dei militari in strada. A Reggio il presidio è attivo dallo scorso aprile, ma la stazione storica rimane una zona critica della città.
L’Esercito è una presenza rassicurante, ma non risolutiva e la sua permanenza, alla luce del braccio di ferro tra Ministero della Difesa e dell’Interno, non scontata.
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