REGGIO EMILIA – I conti sono impietosi: 6 milioni di debiti, di cui 3 milioni verso l’Erario, uno verso le banche e 2 verso i fornitori. E’ questa esposizione finanziaria, diventata ormai insostenibile, che ha spinto il Ctr a rivolgersi al Tribunale di Reggio per tentare la strada di una composizione negoziata della crisi. Il nuovo amministratore unico Umberto Canovese, nominato in marzo dall’assemblea dei soci, ha avviato un monitoraggio attento di costi e ricavi.
Delicato, in questa fase, è il rapporto con i creditori. Ci sono medici che da luglio dell’anno scorso a primavera di quest’anno non sono stati pagati. Nel corso di una conference call che si è svolta il 23 maggio il personale medico è stato informato della situazione finanziaria e del piano di risanamento. I contatti con gli istituti di credito sono finalizzati a evitare una chiusura dei rubinetti e a sondare la disponibilità a sostenere il Ctr nella fase di rilancio. Meno problematica è la situazione dei dipendenti, che sono in pari con gli stipendi e che all’inizio del mese hanno ricevuto anche la quattordicesima mensilità.
Il poliambulatorio ha chiuso la sede di Taneto di Gattatico: l’immobile è stato riconsegnato al proprietario il 18 giugno. E’ stato avviato un dialogo anche con la proprietà della sede di via Fratelli Cervi per una rinegoziazione del canone d’affitto, che oggi è di 24mila euro al mese più Iva. Ma la strada in questo caso è in salita, perché il locatore ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Reggio lo sfratto per morosità: sfratto che verrebbe bloccato se la procedura di composizione negoziata della crisi avesse disco verde dal Tribunale. Il piano messo a punto dallo Studio SC&A di Padova prevede il rimborso del 30% dei crediti nell’arco di 5 anni e mezzo.
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