REGGIO EMILIA – Ufficialmente erano 18mila, il massimo del consentito. In realtà, non è dato sapere quanti fossero realmente visto che tantissimi tifosi rossoneri sono arrivati in città da tutta Italia anche senza biglietto. Molti, fin dalla mattina, hanno invaso la città con i colori rossoneri, tanti hanno atteso fuori dal Città del Tricolore il triplice fischio finale del direttore di gara per poi dare il via alla festa.
Dopo 11 anni, il Milan conquista lo scudetto proprio nella città dove il Tricolore è nato. L’ultima con il Sassuolo è stato un semplice prologo al vero momento clou della giornata, l’esplosione della grande festa rossonera. Il terreno di gioco è stato invaso da migliaia di tifosi festanti alla caccia di selfie e autografi del propri beniamini. Pioli, Ibrahimovic e Leao i più cercati per un ricordo indimenticabile.
Il protocollo della Legacalcio prevedeva tutt’altro scenario, ma fermare questo straripante entusiasmo era assolutamente impossibile. Ne ha fatto le spese il tecnico Stefano Pioli a cui, in tutta questa bolgia, qualcuno ha pensato di strappare la medaglia come cimelio della serata. Mentre la festa continuava sul campo da gioco, anche la circonvallazione veniva invasa da centinaia di tifosi rossoneri, questi praticamente tutti reggiani. Bandiere, fumogeni, clacson e trombe.
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Chi si trovava a fare una passeggiata in centro storico, in una afosissima serata di maggio, è stato fagocitato, volente o nolente, dalla festa che si è protratta a lungo.
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