REGGIO EMILIA – Per l’85% donne giovani, che arrivano assieme ai mariti e per le quali la prima esigenza è imparare la lingua. E’ questo l’identikit principale di chi oggi chiede supporto alla Filef di Reggio, nata nel 1967 grazie a Dante Bigliardi di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita. Il fenomeno migratorio cambia connotati fisiologicamente a seconda del tempo storico, ma mantiene un minimo comune denominatore: la necessità. Negli anni ’60 come oggi, si parte per trovare per sé e per la propria famiglia un luogo dove vivere meglio.
Il convegno che ha dato il via alla tre giorni dell’XI congresso internazionale della Federazione italiana lavoratori emigranti e famiglie, il cui teatro principale saranno le ex Officine Reggiana, luogo simbolo visto che molti operai reggiani, dopo la chiusura, partirono verso Francia, Belgio, Argentina, ha avuto come tema centrale il ruolo dei migranti sul territorio e le sfide che accompagnano il loro protagonismo, sfide che sono concrete. Su tutte, il tema abitativo come sottolineato del sindaco Luca Vecchi, che ha chiamato a raccolta le associazioni, le imprese, il sindacato. Temi sui quali – ha detto – Reggio e l’Emilia-Romagna non arretreranno