REGGIO EMILIA – La legge è chiara: se un migrante, che ad esempio ha trovato lavoro sul nostro territorio, percepisce più di 6mila euro all’anno non può più essere ospite dei Cas, i Centri di Accoglienza Straordinaria.
Non solo: è tenuto a restituire la somma equivalente a quanto speso dallo Stato per l’indebita accoglienza. L’accordo firmato dalla prefettura e dagli enti gestori del servizio ha proprio l’obiettivo di non arrivare a questo punto. Il consorzio Oscar Romero, in rappresentanza delle imprese coinvolte, si è impegnato a collaborare con la prefettura per verificare il reddito dei migranti e accompagnarli gradualmente fuori dai centri di accoglienza. “Riusciremo a gestirlo meglio, non ci troveremo più nella condizione di dover mandare fuori di casa delle persone improvvisamente o vedere delle richieste di rimborso per somme indebitamente percepite per una accoglienza che si è protratta per più mesi oltre il dovuto”, le parole del Valerio Maramotti, presidente del consorzio Oscar Romero.
Agli enti gestori il ringraziamento del prefetto: “E’ essenziale garantire che i centri di accoglienza siano dedicati esclusivamente a coloro che non hanno sufficienti mezzi di sussistenza”, ha detto il prefetto Iolanda Rolli. Dall’inizio dei controlli, nell’estate del 2021, la prefettura ha identificato duecento richiedenti asilo che hanno abusato del diritto alle misure di accoglienza. E’ stato loro richiesta la restituzione di somme fino a 25mila euro. Una cinquantina i ricorsi presentati al Tar, nessuno finora è stato accolto. Resta però un altro obiettivo su cui lavorare e per il quale è già stato convocato un tavolo con gli enti locali e le associazioni dei datori di lavoro perché 6 mila euro all’anno non sono sufficienti per vivere.
“E’ vero che il tema della casa è importante per il migrante che si trova a dover trovare un alloggio – ha aggiunto Maramotti – ma è altrettanto vero che questi ragazzi lavorano nelle aziende del nostro territorio che hanno molto bisogno di manodopera. Quindi, è anche interesse dei datori di lavoro far sì che queste persone trovino una casa e abbiano un alloggio dignitoso in cui vivere. Nel 2023 cercheremo di progettare con tutti gli attori coinvolti nell’accoglienza migranti”.
Reggio Emilia prefettura reggio emilia accoglienza migranti consorzio Oscar Romero