REGGIO EMILIA – “La tendopoli non è allo studio, ma l’obiettivo è non lasciare la gente per strada come un pacco: per la loro dignità e per ragioni di sicurezza”.
L’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore al Welfare, Daniele Marchi, lo ribadisce ancora una volta: l’accoglienza migranti non è gestita, come invece dovrebbe essere, dal Governo e giocoforza ricade sui Comuni. Lanciava l’allarme in tempi che potremmo definire non sospetti, un anno e oltre fa, parlando in particolare della situazione dei minori stranieri soli: ora il tema è esploso ed è esploso per tutte le città.
La prefettura ha pubblicato un bando che scade tra pochi giorni proprio per reperire 30 posti da destinare all’accoglienza di ragazzi tra i 14 e i 17 anni. Un problema che non viene gestito, dice Marchi, a livello centrale e che non viene neanche sostenuto a livello economico: Reggio Emilia è in credito con lo Stato di circa 4 milioni anticipati nel 2022; nel 2023 la spesa salirà a 6 milioni.
Per quanto riguarda l’accoglienza dei migranti adulti, i numeri parlano da soli: poco più di 10 giorni fa le persone nel Reggiano erano 1.400, oggi sono più di 1.500. Il modello cui si fa riferimento rimane quello dell’accoglienza diffusa ovvero appartamenti: “Almeno fino a quando il sistema regge… Vi do un dato: ad agosto dell’anno scorso gli arrivi erano 300-400, ad agosto di quest’anno sono 3-4mila, decuplicati”.
A fine luglio la prefettura ha iniziato a bussare alla porta degli alberghi, trovando disponibilità di una ventina di posti; ora il gradino successivo: si sta facendo il censimento di luoghi in provincia dove ci sia la possibilità di collocare 30-40 persone – come scuole non attive e hotel in disuso – per una primissima accoglienza di qualche giorno. Un letto, un pasto, una prima visita sanitaria.
Reggio Emilia comune reggio emilia Daniele Marchi arrivi migranti