REGGIO EMILIA – Il film si intitola ‘I miei sette padri’, è stato realizzato dalla regista Liviana Davì e sostenuto da una raccolta fondi che ha coinvolto più di 600 realtà accomunate dall’impegno antifascista.
E’ il racconto della storia dei sette Fratelli Cervi attraverso gli occhi di Adelmo e il suo rapporto con la memoria di un padre partigiano che non ha mai conosciuto. Adelmo Cervi aveva appena quattro mesi quando il papà Aldo, il 28 dicembre del 1943, fu fucilato dai fascisti.
Il suo è lutto privato messo a disposizione della memoria pubblica con la sua personale ricerca di un ‘senso’ e di un’appartenenza tra frammenti di terra e schegge di memoria, in un cortocircuito tra ricordi individuali e storia collettiva.
La pellicola è impreziosita da alcune testimonianze inedite della famiglia Cervi, tra cui l’intervista a Papà Alcide Cervi conservata dalla Biblioteca Panizzi di Reggio. La famiglia e le voci dei familiari sono dunque al centro di questo film, che vuole far riflettere sulla straordinaria e tragica storia della famiglia Cervi, diventata mito e patrimonio collettivo, attraverso le voci e la memoria dei famigliari innanzitutto.
Tra i materiali inediti anche le pellicole 8 mm girate negli anni ’80 a Casa Cervi da Mario Cervi (figlio di Agostino Cervi e cugino di Adelmo).
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