REGGIO EMILIA – Un nuovo format che si propone di unire club cultura, educazione e intrattenimento; di creare comunità e cittadinanza consapevole attraverso la musica e il racconto della tradizione sonora del nostro territorio; di stimolare l’incontro tra generazioni diverse, accomunate dalla passione per il clubbing e per i temi legati alle diverse espressioni musicali e artistiche. Questo vuole essere “Microclub. Echoes and Sounds of the Subculture”, un nuovo progetto che prenderà il via a Reggio venerdì 19 gennaio, in collaborazione con Circolo Arci Tunnel e Guascone.
Attraverso cinque serate, in programma tra gennaio e maggio 2024 al Tunnel (via del Chionso 20 in città), si approfondiranno aspetti legati al clubbing, ripercorrendone l’evoluzione e guardando alle più attuali espressioni del settore.

Aderal
Quali sono le radici storico-culturali alla base della musica elettronica? Come si relazionano tra loro, oggi come in passato, le esperienze di DJ e produttori? Quali sono le tendenze contemporanee legate alla club cultura e che impatto hanno sulla società? Quali peculiarità legano il territorio emiliano e la tradizione dei club?
Dalle prime balere ai dancing degli anni ’70, dalle discoteche nate nel territorio tra gli anni ’70 e ’90 ai club fino ai circuiti e ai festival di musica elettronica, la musica ha sempre rappresentato un’esperienza trasversale e originale lungo la via Emilia, con rilevanza sociale e un ruolo centrale nello sviluppo del divertimento. Sulla scia del diffuso gusto per l’evasione musicale, la zona fra Parma e la riviera romagnola si è così popolata negli ultimi decenni del Novecento di discoteche frequentate da un pubblico vasto, entusiasta e indifferenziato.
Baia degli Angeli, Cocoricò, Picchio Rosso, Marabù sono tra i luoghi mitici che hanno nel tempo aperto le porte ai DJ e alla musica disco, inizialmente con la proposta di un immaginario sonoro di derivazione anglosassone e statunitense, ben presto con produzioni locali originali all’insegna della sperimentazione. Se in Emilia Romagna punk e liscio si sono mescolati senza reticenze, la stessa dinamicità ha caratterizzato i movimenti legati alla musica dance, all’italodisco così come alla techno-di ricerca. Proprio da questa attitudine si sono sviluppate esperienze pioneristiche come quelle legate a Italian Records e a negozi di dischi come il Disco D’Oro di Bologna o Disco Inn di Modena e successi di livello nazionale e internazionale, che hanno inciso in modo indelebile sulla storia della musica e reso il nostro territorio uno dei fulcri della cultura musicale.
Guardare con rinnovata attenzione oggi al mondo del clubbing significa dunque entrare in un universo affascinante, pieno di storia e di influenze culturali. Per questo Microclub si propone di approfondire il ruolo e il valore rappresentato dai club, partendo dalla loro origine nelle comunità underground per arrivare alla loro diffusione globale come luoghi di espressione artistica e di incontro sociale, in cui sono emersi e continuano ad affacciarsi nuovi approcci, tendenze sonore e di costume, anche sulla scia delle trasformazioni socio-politiche delle diverse epoche.
Tramite la proposta musicale e i momenti di talk, il progetto porterà il pubblico a contatto con diverse scene clubbing, ognuna con caratteristiche uniche e stili sonori distintivi.

Alessandro Jumbo Manfredini
Gli appuntamenti
Venerdì 19 gennaio, la prima serata di Microclub sarà occasione per avviare una mappatura dell’attuale produzione di musica dance ed elettronica in Emilia, attraverso alcune significative testimonianze di artisti attivi tra Parma e Bologna.
Al talk, dal titolo “Producing in Emilia. Pioneers of electronic music”, in programma alle ore 21.30, interverranno il Dj/produttore bolognese Dino Angioletti, membro della crew Pasta Boys, tra i punti di riferimento della scena dance underground internazionale; Mushrooms Project, duo di DJ e producers con base a Parma, composto da Giorgio Giri e Marco Lentano, capace di spaziare attraverso le varie declinazioni della dance, dall’afro alla house, passando per techno e progressive; Johnny Paguro, ovvero il modenese Alberto Bello, icona del sound emiliano e della disco, nonché conduttore di Neu Radio; ADERAL, duo di musica elettronica con base a Reggio Emilia, composto da Nicolò Romani e Reda Irchad, autore di un suono che sfida i limiti della classificazione di genere, capace di fondere techno, breakbeat e jungle in uno stile originale.
A moderare il talk sarà Alessandro Jumbo Manfredini, figura di rilievo nella storia della musica, della moda e dell’intrattenimento del nostro paese, che dialogherà con gli ospiti su cosa significhi produrre musica oggi, sulle attuali tendenze del panorama emiliano, sul rapporto che lega gli artisti contemporanei al passato musicale che li ha preceduti, sull’evoluzione delle modalità di produzione attraverso le nuove tecnologie. L’incontro sarà preceduto dal Salotto sonoro, dalle ore 20.30 alle 21.30, con la selezione musicale a cura di DJ Jumbo.
A seguire, dalle ore 23.30 alle 04.00, il DJ set di Planet Wax e Luca Bertani.

Alberto Bello
Venerdì 16 febbraio, la seconda serata di Microclub proporrà una riflessione sull’esperienza del “Maffia – illicit music club”, uno dei club storici della nightlife e della cultura underground italiana e non solo, che dai primi anni Novanta portò ad esibirsi a Reggio artisti del calibro di Fatboy Slim, Howie B, Massive Attack, Morcheeba, Ellen Alien, Cassius, 2 Many Djs, affiancando alla proposta musicale di avanguardia (il club fu tra i primi a proporre la drum’n’bass in Italia) una programmazione originale di eventi e mostre all’intersezione tra musica e linguaggi visivi.
Al talk, dal titolo “This is not the Hand. Dal Maffia al Clubbing”, in programma sempre al Tunnel alle ore 21.30, interverranno, tra gli altri, i fondatori del club Federico Amico, Letizia Rustichelli, Paolo Davoli e Luca Roccatagliati (DJ Rocca).
Gli appuntamenti di Microclub proseguiranno poi venerdì 15 marzo, venerdì 19 aprile e venerdì 17 maggio.

Dino Angioletti