REGGIO EMILIA – La differenza salariale tra uomini e donne è netta anche nel settore metalmeccanico. Emerge da un’analisi della Fiom di Reggio.
Luana Mazza, della segretaria organizzativa Fiom: ”Abbiamo analizzato 130 documenti che le aziende con oltre 50 dipendenti sono obbligate a presentare ed emerge una differenza salariale importante”. Le aziende metalmeccaniche reggiane che sono state al centro dell’analisi della Fiom Cgil contando oltre 37.600 dipendenti, il 23% donne. Soltanto l’8% dei dirigenti è donna. La retribuzione è inferiore in tutti i settori. “Le donne in media hanno uno stipendio del 16% inferiore rispetto agli uomini, nonostante il contratto nazionale parifichi. Per le impiegate riguarda soprattutto i superminimi, per le operaie le ore di straordinario”.
Tra gli impiegati la differenza salariale sale al 18,2%: le lavoratrici reggiane delle aziende metalmeccaniche analizzate guadagnano all’anno 11.388 euro in meno rispetto ai colleghi maschi e questa differenza riguarda soprattutto le componenti accessorie del contratto: straordinari, superminimi e premi di produttività. “Sono frutto di contrattazione individuale, quindi per noi la risposta è il contratto collettivo”.
Le donne che fanno ricorso al part-time per la gestione della famiglia sono il 17,4%, solo 1,3% gli uomini. Il divario raggiunge il 75% nell’utilizzo dei congedi di maternità o paternità. La Fiom ha portato le sue proposte in fase di rinnovo del contratto nazionale, ma la trattativa è ancora in stallo. “Sulla piattaforma abbiamo, ad esempio, proposto una forma di riduzione di orario a parità di salario”.
Per questo, in vista dell’8 marzo la Fiom di Reggio ha indetto un nuovo sciopero: “E’ l’unico modo per farsi sentire”.
Lo sciopero è in programma domani, con diverse modalità, nelle aziende metalmeccaniche di Reggio e provincia che hanno aderito.
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