REGGIO EMILIA – Nel terzo trimestre del 2020, si rilancia le attività delle industrie metalmeccaniche reggiane, senza tuttavia recuperare la perdita della prima metà dell’anno. Il fatturato, che nel secondo trimestre aveva evidenziato una caduta molto pronunciata a causa del lockdown, ora registra una discesa più limitata, in linea con il dato della produzione. Anche il dato sugli ordini complessivi mostra un rallentamento della velocitò di caduta. Il quadro emerge dall’indagine congiunturale di Unindustria Reggio Emilia presentato in occasione dei giorni della metalmeccanica.
Le misure di contenimento della diffusione del coronavirus nei vari paesi hanno determinato una ulteriore contrazione della domanda estera, facendo così venire meno il traino delle esportazioni che da sempre sostengono la nostra economia. Secondo i dati relativi al periodo gennaio-settembre 2020, il calo dell’export è del 15,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Conseguenze anche sull’occupazione: nei primi 9 mesi del 2020 le ore di cassa integrazione nelle sole imprese metalmeccaniche sono state pari a 18 volte quelle dello stesso periodo del 2019. L’impatto della pandemia è stato devastante per gli investimenti che sono previsti diminuire nel 2021.
Le previsioni per i prossimi mesi mostrano qualche timido segnale positivo ma il peggioramento della crisi sanitaria e i crescenti timori su una terza ondata di contagi accentuano i rischi sul proseguimento della ripresa nei prossimi mesi.











