REGGIO EMILIA – Arriva dalla Cina un assegno di 170 milioni di euro necessario per dare ossigeno e tentare di rilanciare l’azienda reggiana Meta System (a trazione cinese dal 2015, con l’ingresso di Deren Electronic). Entra in società quello che una nota dell’aziende definisce “un importante investitore cinese”. Ma quando si chiede il nome, la stessa azienda che ha descritto l’operazione con una nota indirizzata alla stampa si appella alla “riservatezza”. Sempre Meta System, attiva come noto nel settore E‐Mobility e fornitore delle principali case automobilistiche nel settore elettriche e ibride, ha deliberato l’accesso allo strumento della Composizione negoziata della crisi d’impresa. L’azienda sarà quindi affiancata da un esperto, nominato dalla Camera di commercio di Bologna, e potrà proseguire la sua attività al riparo dalle azioni dei creditori. Due mosse per placare fornitori e sindacati, e soprattutto i 460 dipendenti.
L’iniezione di capitale, si legge nella nota, servirà a “dotare la società delle risorse necessarie all’esecuzione del piano industriale di crescita e sviluppo coerente con l’incremento del business, principalmente nel settore E‐Mobility”. Come detto, “l’investitore prevede l’apporto a titolo di patrimonio netto di complessivi RMB 1.352.000.000 (circa 170 milioni di Euro). L’investimento dovrà attendere il completamento delle procedure Golden Power, O.D.I., nonché di quelle amministrative”.
Cosa significa? In base al cosiddetto Decreto Golden Power, essendo l’investitore soggetto non residente nella Comunità Economica Europea, l’ingresso nel capitale sociale di Meta System S.p.A. è soggetto ad una particolare procedura autorizzativa che richiede specifiche tempistiche. Allo stesso modo, secondo la normativa cinese è necessario azionare una specifica procedura denominata O.D.I. («Overseas Direct Investment») per investimenti ingenti all’estero.
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