REGGIO EMILIA – “In relazione alla calendarizzata Messa del 25 giugno 2025 presso la chiesa del Sacro Cuore alla Baragalla, la Diocesi precisa che il significato e il senso di questa celebrazione deve essere l’occasione per invocare, in tutte le vicende giudiziarie prossime e lontane, equilibrio nei giudizi e pacificazione sociale”. Questo il testo della nota diffusa all’indomani delle polemiche. Il vescovo Giacomo Morandi cerca così di chiarire e di gettare acqua sul fuoco dopo il clamore seguito all’annuncio della parrocchia di una celebrazione eucaristica (mercoledì alle 18,30) per il processo sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza nell’imminenza del giudizio di primo grado, come riportato nel bollettino dell’unità pastorale inviato ai fedeli e affisso alla bacheca esterna della chiesa.
La Curia, secondo quanto filtra, non avrebbe, gradito quanto organizzato dal parroco don Davide Poletti ed in effetti la celebrazione, dopo l’intervento della Diocesi, sembra assumere un significato diverso rispetto a quello originario, di una messa che sarebbe stata sollecitata da alcuni degli imputati e di vicinanza a loro stessi.
Non è la prima volta che appuntamenti ospitati nella parrocchia del Sacro Cuore suscitano diatribe: lo scorso 10 aprile, ad esempio, era in calendario un incontro dedicato al battesimo con il teologo padre Ivan Bresciani. Un appuntamento che, però, venne annullato dopo che erano divampate accese polemiche legate al fatto che padre Bresciani risultava essere uno dei più stretti collaboratori del 70enne sacerdote sloveno Marko Ivan Rupnik, protagonista di uno scandalo emerso nel 2021 dovuto alle accuse di abusi sessuali su diverse donne.
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