REGGIO EMILIA – Nella nostra provincia sono stati diagnosticati 520 casi di mesotelioma negli ultimi 27 anni. Il culmine nel 2018, con 36 casi. Dodici nei primi sei mesi del 2023: il dato più alto in Regione, dove, complessivamente, il nostro territorio è secondo solo a Bologna. 3.421 in Emilia-Romagna i casi maligni registrati dal ’96 a oggi tra cittadini residenti.
Tra i 520 casi reggiani, 348 sono sorti in ambito professionale e 40 in ambito famigliare: parenti di persone che per lavoro sono rimaste esposte alla polvere d’amianto. E’ il comparto produttivo delle costruzioni edili quello maggiormente colpito. Dati contenuti nel rapporto del Cor-Renam Emilia-Romagna. Nel report, dal titolo “Il mesotelioma maligno: incidenza ed esposizione ad amianto”, vengono registrati 57 nuovi casi nel primo semestre dell’anno. “Nel nostro Paese l’amianto è stato definitivamente messo al bando nell’aprile del 1994: ciononostante, il lungo tempo di latenza tra inizio dell’esposizione e comparsa della malattia, l’allungamento della vita e il miglioramento delle tecniche diagnostiche hanno fatto registrare un aumento dell’incidenza negli ultimi anni”, dicono gli autori del report.
Il tasso di incidenza dei casi di mesotelioma è di 3,8 su 100mila abitanti per gli uomini e di 1,1 per le donne. A Reggio c’è il tasso più alto: 5,6 negli uomini e 2,2 nelle donne 2,2; seguono Parma, Piacenza e Ravenna. Il mesotelioma maligno, pur confermandosi un tumore raro, mostra un aumento costante dell’incidenza in entrambi i generi.
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