REGGIO EMILIA – Nella seconda puntata del nostro approfondimento sulle vicende interne alla Procura siamo arrivati all’estate del 2020, quando il centrodestra sferra il proprio attacco al procuratore capo.
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Il 20 agosto 2020 13 senatori di Forza Italia, guidati da Maurizio Gasparri, annunciano un’interrogazione su Mescolini al Ministro della Giustizia. Già più di un anno prima, il 18 giugno 2019, Tommaso Foti, deputato piacentino di Fratelli d’Italia, aveva presentato un’interrogazione per chiedere l’invio di ispettori alla Procura di Reggio. Stavolta però Forza Italia chiede senza giri di parole l’avvio di un’azione disciplinare nei confronti di Mescolini, “il cui operato – scrivono i firmatari dell’interrogazione – sta recando danno evidente alla reputazione della magistratura”.
Se si pensa che l’indagine sulla ‘ndrangheta in Emilia condotta da Mescolini viene portata ad esempio in tutta Italia, l’attacco appare paradossale. Ma di cosa viene accusato Mescolini? In sostanza, di avere indagato esponenti del centrodestra come Giuseppe Pagliani e Giovanni Paolo Bernini, ma di aver evitato di fare altrettanto con esponenti del Pd. In altre parole, il magistrato agirebbe in base a pregiudiziali politiche.
Gran parte delle argomentazioni contro l’artefice dell’inchiesta Aemilia arriva da un libro di Giovanni Paolo Bernini. Esponente di Forza Italia, ex presidente del Consiglio comunale di Parma, Bernini si considera una vittima di Mescolini. Nell’inchiesta Aemilia Bernini fu accusato inizialmente di concorso esterno in associazione mafiosa. In seguito il reato fu derubricato in corruzione elettorale. Nel 2016 il gup del Tribunale di Bologna Francesca Zavaglia giudicò provato un versamento di denaro da parte di Bernini allo ‘ndranghetista Romolo Villirillo in cambio del suo sostegno nella campagna elettorale del 2007. Ma il reato fu dichiarato estinto per prescrizione. Nel maggio 2019, alla vigilia delle Europee, la Commissione parlamentare antimafia, sulla base della segnalazione della Procura di Parma, indicò Bernini tra i “candidati impresentabili”, in seguito alla condanna per corruzione emessa nel marzo dello stesso anno dalla Corte d’appello di Bologna per una mazzetta incassata su un appalto comunale. Ma mentre Mescolini è nel mirino del centrodestra, contro il magistrato prende forma un’operazione ben più insidiosa. Un’operazione che non nasce in ambito politico, ma nei corridoi della Procura. (3/continua)
La prima puntata
Mescolini e i suoi nemici: l’approfondimento di Tg Reggio. VIDEO
La seconda puntata
Mescolini e i suoi nemici: le inchieste e i rapporti con i sostituti in Procura. VIDEO
La quarta puntata
Giovanni Paolo Bernini Giuseppe Pagliani Forza Italia Marco Mescolini procuratore capo inchieste Maurizio Gasparri incompatibilità ambientaleMescolini e i suoi nemici: i contenuti dell’esposto al Csm e la politica. VIDEO