REGGIO EMILIA – La rottura definitiva tra il procuratore capo Marco Mescolini e quattro sostituti si è consumata tra il 20 maggio e il 15 settembre 2020, nell’arco di meno di quattro mesi.
Il 20 maggio alcuni giornali pubblicano il testo di un messaggio Whatsapp intercettato oltre due anni prima (15 febbraio 2018) dalla procura di Perugia. Il giudice reggiano Gianluigi Morlini scrive a Luca Palamara, consigliere del Csm, che Mescolini gli chiede informazioni sullo stallo della procedura di nomina a procuratore capo di Reggio Emilia. Il giorno stesso della pubblicazione, Mescolini convoca una riunione dei sostituti per un chiarimento. Di 9 magistrati, solo tre riescono a partecipare: Maria Rita Pantani, Giulia Stignani e Marco Marano. Le versioni sulla riunione divergono. Secondo Pantani e Stignani, Mescolini avrebbe detto di non aver mandato messaggi a Palamara e di non conoscerlo neppure. Il procuratore capo sostiene invece di aver detto che non aveva chiesto favori a Palamara, ma solo informazioni. E questo è più o meno anche il ricordo del quarto partecipante all’incontro, il sostituto procuratore Marano.
Trascorrono quasi tre mesi e il 12 agosto 2020 il quotidiano La Verità di Maurizio Belpietro pubblica le intercettazioni dei messaggi fra Palamara e Mescolini, anche queste risalenti a due anni prima. Le chat vengono ampiamente riprese dai quotidiani locali. Il 17 agosto il procuratore capo diffonde una nota stampa assicurando di non avere mai “mendicato favori”. Ma si è in piena estate, molti magistrati sono in ferie. II rapporto di fiducia con alcuni sostituti, già incrinato, viene meno, il filo del dialogo si spezza.
Finite le ferie, il procuratore convoca i colleghi per venerdì 18 settembre. Ma tre giorni prima del giorno fissato, martedì 15, i sostituti si vedono tra di loro e senza Mescolini. Parlano delle chat, degli articoli di stampa, della situazione interna alla procura. Cinque di loro non vedono motivi per un atto di rottura oppure non se la sentono, ma per altri il dado è tratto. Il testo probabilmente è stato preparato per tempo, perché il giorno dopo, il 16 settembre, l’esposto contro Mescolini è già al Csm. E’ firmato da Isabella Chiesi, Maria Rita Pantani, Giulia Stignani e Valentina Salvi.
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