REGGIO EMILIA – Un congedo con stile, senza rinunciare a dire, per chi sa leggere tra le righe, quello che è giusto che la città sappia. Il cambio di gestione della Mensa del Vescovo, che l’Arcivescovo Morandi ha voluto affidare alla Caritas e al suo sistema di “mense diffuse” esautorando di fatto chi l’ha gestita per oltre 57 anni, tanti volontari e le donne di casa Visconti, per ultima Mariachiara in Gramoli (per tutti Kicca), non è stato indolore né condiviso da tutti. Nessuna polemica pubblica, nessuno scontro evidente, così tocca al cronista scavare. Due cose sono certe: in Vescovado negli ultimi giorni i confronti sono stati anche accesi (l’ultimo questa mattina) e il diktat dell’Arcivescovo tale è stato. Scelta condivisa, ma fino a un certo punto. Di sicuro la transizione ha subito una accelerata importante su iniziativa dello stesso Morandi.
Mariachiara Visconti Gramoli affida il suo saluto e il suo grazie a una nota scritta. Ricorda con affetto chi le è stato accanto, chi l’ha preceduta come la mamma Alma e la sorella Jojo. Ringrazia con il cuore in mano anche i vescovi che hanno creduto in quella che è stata una impresa (nel senso epico, non affaristico) portata avanti con sacrificio, anche economico, fin dal 1965. Li cita tutti: Baroni, Gibertini, Caprioli e Camisasca. Tutti tranne uno, l’ultimo e in carica.
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Il messaggio di Mariachiara Visconti Gramoli
“Non possiamo fare grandi cose su questa Terra,
solo piccole cose con grande amore”
(Madre Teresa di Calcutta)
Con un po’ di malinconia devo dirvi che dopo 58 anni la mensa del Vescovo dal 2023 cambierà veste e gestione e passerà ad essere una delle “mense diffuse” della Caritas
La scelta presa da S.Ecc.za Arcivescovo Mons. Giacomo Morandi e dalla Diocesi, ha accelerato di poco un processo naturale che avrebbe sicuramente visto il mio ritiro come Presidente data l’età e, soprattutto, l’impegno e le energie sempre crescenti richieste dalla gestione della nostra mensa.
Impossibile non fare un bilancio quando un capitolo così importante si chiude, ma la nostra storia parla per noi: un’attività incentrata sul volontariato portata avanti per più di mezzo secolo, con passione, devozione e impegno corale, mio, dei tantissimi volontari, dei nostri sostenitori sempre attenti e presenti e di tutta la città di Reggio, che ci è sempre stata vicina.
Ciò che siamo riusciti a creare è una famiglia: persone che condividono parte del loro tempo o delle loro risorse volontariamente, con valori profondi di carità cristiana dimostrati nel lavoro quotidiano, senza clamore proprio come ci ha insegnato Gesù, ma con impegno e dedizione.
Quindi il mio grazie va a tutti, a chi ha creato tutto questo: la mia mamma Alma Visconti, a chi l’ha portata avanti, mia sorella Joio Spallanzani, a chi ha creduto in questo, i Vescovi Camisasca, Caprioli, Gibertini, Baroni aprendoci le porte della loro casa, ai tanti che si sono seduti ai nostri tavoli senza mai sentirsi ospiti, ma accolti sempre con spirito di carità, ai meravigliosi volontari e amici che hanno permesso negli anni di costruire e gestire la nostra Mensa, a chi ci ha sostenuto e aiutato economicamente supportandoci e dandoci fiducia e infine alla mia famiglia a cui in tutti questi anni ho sottratto tanto tempo, ma che è sempre stata al mio fianco in questo progetto.
Grazie a tutti e un sincero augurio a chi arriverà di continuare portare avanti non solo una mensa, ma un Servizio perché “La Fede che passa all’azione diventa Amore, e l’Amore che si trasforma in Azione diventa Servizio” (Madre Teresa di Calcutta).
Vi abbraccio ringraziando ancora tutti con profondo affetto e infinita gratitudine.
Kicca
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