REGGIO EMILIA – Ogni anno a Reggio Emilia si registrano 20 – 25 casi di mesotelioma, un tumore raro che colpisce la membrana di rivestimento degli organi interni. Una malattia dai sintomi importanti legata in particolare all’esposizione alle fibre di amianto che può manifestarsi anche 30 – 40 anni dopo. Attraverso il registro dei mesoteliomi si sta cercando di capirne la diffusione.
“Chiedere ad un paziente oggi, di 60 – 70 anni, di ricostruire la sua storia lavorativa non è facile. – spiega Lucia Mangone, Responsabile registro tumori – Ma è importante raccogliere informazioni su dove ha abitato e dove ha lavorato, per capire le esposizioni professionali. Spesso, le mogli e le figlie si sono ammalate perché spazzolavano i vestiti dei genitori: in questi casi si parla di esposizione familiare”.
Rispetto a soli pochi anni l’aspettativa di vita è cresciuta. Reggio ha dato un importante cotributo: una terapia farmacologica che sarà presto adottata dall’agenzia italiana del farmaco. “Offrire ai pazienti un prolungamento dell’aspettativa nel rispetto della qualità di vita era un obiettivo molto importante. – chiosa Maria Pagano, oncologa – Lo studio si è dimostrato efficace anche nelle forme più aggresive”. Poi i progetti di ricerca per capire i meccanismi biologici alla base del tumore, come chiarisce la ricercatrice Federica Torricelli: “Possiamo fare ricerca direttamente sui tessuti tumorali dei pazienti e vedere quali sono i meccanismi attivati e cosa c’è che caratterizza pazienti che rispondono diversamente a una malattia”.
L’amianto è fuori legge dalla metà degli anni 90. A Reggio si lavorava in diversi stabiliemti, da Correggio a Rubiera. L’impatto sul nostro territorio è stato importante. “E’ una patologia per la quale noi abbiamo un forte dovere sociale di dare risposte di sanità pubblica. – conclude Carmine Pinto, direttore oncologia – Anche perchè quando in una famiglia c’è questo tipo di diagnosi è un dramma per il paziente ma diventa un dramma anche per tutta la famiglia per le problematiche di contaminazione ambientale”.
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